«La mia esperienza per la ricerca»
Pederzoli dopo la nomina nel Consiglio superiore della Sanità
Le nuove frontiere della ricerca sul genoma dei tumori e la chirurgia di precisione per la cura delle malattie al pancreas, sviluppate in mezzo secolo di professione, hanno portato alla nomina, martedì dal ministro alla Salute, Giulia Grillo, di Paolo Pederzoli (nella foto) nel Consiglio Superiore della Sanità. Il professore è tra i tre eredi della Casa di Cura Pederzoli, l’ospedale di Peschiera, fondato nel 1947 dal padre Piero, divenuto il terzo centro italiano per la chirurgia pancreatica e riconosciuto nel 2016 da Agenas. Il 76enne cattedratico di chirurgia generale, già direttore della scuola di specialità della clinica chirurgica di Verona e capo dipartimento chirurgico-oncologico dell’Università scaligera, in realtà tutta la sua vita professionale l’ha trascorsa al policlinico universitario, dove nel 1982 con il professore Ludovico Scuro ha dato vita alla scuola interdisciplinare composta da chirurghi, oncologi e ricercatori, con il risultato che Verona è divenuto il centro tra i più riconosciuti al mondo nella cura alle malattie croniche del pancreas. Non a caso si parla di «Metodo Verona» e gli allievi del professore Pederzoli, oggi dirigono i tre centri più accreditati del Paese: Verona, Milano e Peschiera. Verona è entrata così nella ricerca mondiale sul genoma del tumore al pancreas, lavorando in collaborazione con Arc-Net e la Clinica Pederzoli, entrati, poi, dal 2010 nel Consorzio internazionale. «Per la ricerca sul genoma del tumore pancreatico, nel 2009-2010, sono riuscito a reperire 7 milioni di finanziamento dal ministero», dice Pederzoli. Ed ora il ministro Grillo lo porta a Roma, per un incarico della durata di tre anni, (eventualmente rinnovabili). «Non so ancora di cosa dovrò occuparmi – conclude - ma presumo sarò assegnato in una delle cinque sezioni che si occupano della ricerca sul genoma. Porterò la mia esperienza al servizio della società». Annamaria Schiano