Intesa per la cig E gli esuberi scendono a 29
PONTE DI PIAVE (TREVISO) Stefanel, a Ponte di Piave gli esuberi saranno 29 anziché 38. Il nuovo passaggio romano ha prodotto qualcosa nella crisi dell’azienda, tanto che ieri al Ministero per lo sviluppo economico il vertice fra le parti si è protratto molto più a lungo del primo incontro di una settimana fa. In quella circostanza il vicecapo di gabinetto, Giorgio Sorial, aveva formalmente chiesto all’azienda di ridurre il numero di esuberi dichiarati per la sede centrale di Ponte di Piave, invitando la società a fare il possibile per conservare una significativa presenza nel Trevigiano. Nel piano presentato, ha riferito lo stesso rappresentante di governo, «viene garantita l’operatività della sede di Ponte e dei punti vendita, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali, essendo nel frattempo stata siglata al ministero del Lavoro un’intesa per la concessione della Cassa integrazione straordinaria a partire da lunedì prossimo, 11 febbraio». Sorial si è anche impegnato a mantenere al Mise un tavolo di monitoraggio periodico sul percorso di rilancio dell’azienda. La Filctem di Treviso e la Cgil del Veneto colgono positivamente l’apertura di un confronto serrato con l’azienda e le istituzioni, considerando questo un punto di partenza e non di arrivo della complessa vertenza. Si avvicina intanto per la società, oggi in concordato con riserva, il termine di metà aprile per consegnare alla magistratura di Treviso un progetto di ripresa industriale tale da soddisfare la platea dei creditori e scongiurare il default della storica insegna trevigiana del casual.