«Tutti i consiglieri facciano il test anti droga La politica dia l’esempio»
Proposta di «Verona Domani», il sindaco è favorevole . Padovani scettico
Tutti i consiglieri comunali dei Verona saranno sottoposti ad un test, da parte dell’Azienda ospedaliera, per capire se facciano uso di droghe.
La proposta è stata lanciata dal movimento Verona Domani, coi consiglieri Paolo Rossi, Massimo Paci e Marco Zandomeneghi e con l’assessore Filippo Rando. Sulla proposta sono d’accordo il sindaco Federico Sboarina ed esponenti di quasi tutti i partiti, tanto che la mozione dovrebbe essere approvata già domani sera dal consiglio comunale quasi all’unanimità.
Paolo Rossi, presidente di Verona Domani e vicepresidente del consiglio comunale, ha ricordato che «proprio qualche giorno fa un consigliere di Fratelli d’Italia ha presentato un’analoga mozione per chiedere esami antidroga a tutti i rappresentanti del Consiglio regionale veneto e sempre pochi giorni fa l’assessore regionale competente ha proposto i test antidroga obbligatori in tutte le scuole del Veneto, mentre il vicepremier e ministro degli Interni Salvini è in prima linea per arginare il drammatico fenomeno legato alla diffusione di sostanze stupefacenti: un fenomeno – ha detto Rossi droga che vede purtroppo Verona tristemente protagonista, come attestato da ricerche e studi che dimostrano un numero sempre più crescente di casi di tossicodipendenza ed un notevole aumento di nuove sostanze. Per dimostrare che la politica è pulita e non fa uso di droghe – ha concluso il leader di Verona Domani - proponiamo all’intero consiglio e alla giunta di sottoporsi volontariamente al test» .
La mozione chiede al sindaco e alla giunta di attivarsi per approvare un protocollo d’intesa con l’ULSS 9 Scaligera per consentire di raccogliere su base volontaria test anti- con riferimento ai componenti di giunta e del consiglio comunale e che il dato venga pubblicato sul sito del Comune. Quasi tutti favorevoli, anche se in alcuni casi perplessi, gli altri leader politici.«Nessun problema – ha detto sorridendo Flavio Tosi – e semmai ne potremmo avere se il test fosse sui goti de vin». Scherzi a parte, l’ex sindaco ha peraltro chiesto che «se il test si fa, lo si faccia seriamente, per esempio con l’analisi del capello e non con altri metodi (come quello sulla saliva) che permettono facilmente di sfuggire a qualsiasi controllo». Marta Vanzetto (M5S) si è detta favorevole «perché chi governa e da regole alla cittadinanza deve essere il primo a rispettarle, e la trasparenza riguarda in primis chi gestisce la cosa pubblica».
Michele Bertucco ha detto di non aver mai fatto uso di droghe d’alcun genere: «Se poi uno vuol farsi una canna – ha aggiunto – credo sia una scelta sua, ma in ogni caso se si vuol fare il test sui consiglieri non ho nulla in contrario». Perplessità nette invece da parte di Gian Marco Padovani, consigliere di Verona Pulita ma anche titolare di una delle più note farmacie cittadine: «La mozione presentata – ci ha spiegato – è inopportuna e rischiosa, perché un esame del genere, ad esempio quello salivale, potrebbe dare risultati falsi, sia in positivo che in negativo. Ad un consumatore saltuario di cocaina – ha aggiunto Padovani – basterebbero due o tre giorni di astinenza per risultare negativo al controllo, mentre se un consigliere con una forte tosse assumesse 20 gocce di Cardiazol Paracordina (un medicinale normalmente usato appunto contro la tosse, ndr) rischierebbe di risultare positivo al test».
Il farmacista Un esame del genere potrebbe dare risultati falsi, sia in positivo che in negativo