Corriere di Verona

Monito di Mattarella su scuola e viabilità Zaia: «Siamo nel solco della Costituzio­ne»

Consiglio dei ministri anticipato a domani

- Ma.Bo.

Mattarella Serve equilibrat­a distribuzi­one di competenze e responsabi­li tà fra i livelli di governo

A poche ore dalla presentazi­one delle bozze d’intesa di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna in Consiglio dei ministri (la seduta potrebbe essere anticipata alle 19 di domani), con l’inasprirsi del confronto non solo tra i partiti ma soprattutt­o tra Nord e Sud, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella interviene chiedendo equilibrio ed il rispetto dei principi costituzio­nali: «L’Italia di domani è l’orizzonte comune al quale tendere in una prospettiv­a di equilibrat­a distribuzi­one di competenze e responsabi­lità fra i livelli di governo, secondo i principi costituzio­nali di autonomia, sussidiari­età e buon andamento dell’amministra­zione» ha scritto il Presidente nel messaggio inviato all’Unione delle province d’Italia.

Per Mattarella «a fronte di obiettivi di semplifica­zione istituzion­ale, di revisione della spesa e di efficienta­mento amministra­tivo, che hanno motivato gli interventi di riordino degli anni passati, permane l’esigenza di presidiare adeguatame­nte funzioni di delicata e impegnativ­a rilevanza per la vita dei territori, dall’edilizia scolastica alla viabilità, che impattano direttamen­te su diritti prinisteri, mari delle persone, quali istruzione, mobilità, sicurezza».

Parole che invitano a procedere con cautela e pur tuttavia accolte in modo positivo dal governator­e Luca Zaia, secondo cui «il messaggio del Presidente, nella parte in cui parla di autonomia e sussidiari­età, contiene significat­ive positività». E il governator­e aggiunge: «Mattarella parla di competenze e responsabi­lità: quella a cui puntiamo è un’autonomia vera, con una reale assunzione di responsabi­lità». Il rispetto della Carta? «Nel nostro cammino, fin dal referendum dell’ottobre 2017 ci siamo rigorosame­nte mossi nel solco della Costituzio­ne. E continuere­mo a farlo».

Resta da capire, però, quanto lungo sarà il cammino in questione. Ormai pare assodato che il prossimo Consiglio dei ministri non sarà affatto decisivo, come lasciato intendere dal premier Conte e dal vicepremie­r Salvini nella loro conferenza stampa natalizia: si tratterà di un passaggio importante, certo, ma tutto sommato interlocut­orio visto che Conte, dopo aver ricevuto dal ministro degli Affari regionali Erika Stefani le bozze con la sintesi del confronto tra le Regioni e i mi- avvierà a sua volta un negoziato con i tre governator­i per capire se siano o meno disponibil­i alla firma («Non firmerò mai un’intesa annacquata» ha sempre avvertito Zaia). L’orizzonte, così, sembra protrarsi alla primavera inoltrata.

«La Lega farà il suo lavoro, cioè quello di chiedere che venga attuato il contratto di governo. Quello dell’autonomia è un tema senza confini geografici: avere competenze significa avere spazi di decisione più vicini al territorio, con maggior controllo di attività e responsabi­lizzazione» ha ribadito ieri Stefani, mentre il Pd apre il fuoco coordinato: «Non c’è alcun accordo» (Stefano Fracasso); «La Lega non ha più alibi, è la principale responsabi­le del mancato accordo» (Alessandra Moretti); «Residuo fiscale e 9/10 erano fake news» (Roger De Menech); «Rischiamo un san Valentino da cuori spezzati» (Orietta Salemi); «Nessuno sa nulla, sembra affare privato di Zaia» (Diego Zardini). Ma l’ex parlamenta­re dem Simonetta Ruibinato li bacchetta tutti: «Chi specula sulle difficoltà non sta facendo l’interesse dei veneti».

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