Commissione, botta e risposta sul bilancio comunale
Intervento di Sboarina, poi manca il numero legale. La conferma: tasse, nessun aumento
Parte col piede sbagliato la discussione in commissione sul Bilancio di previsione 2019 del Comune di Verona. L’audizione del sindaco (da sempre il punto politico nodale della discussione) si limita ad un botta e risposta tra il primo cittadino e Michele Bertucco, nel silenzio raggelante di tutti gli altri consiglieri, di maggioranza e di minoranza. Dopo di che, quando la parola dovrebbe passare all’assessore Marco Padovani, la maggioranza non riesce a garantire la presenza di un numero sufficiente di consiglieri: salta il numero legale e tutti a casa. E la minoranza, in una nota unitaria, tuona che «questa amministrazione è così solida e compatta che in Commissione per discutere di bilancio è mancato il numero legale, e non è la prima volta che le commissioni hanno luogo solo perché tenute in piedi dalle opposizioni. In compenso – concludono M5S, Pd, tosiani e Sinistra in Comune - si legge sui giornali l’ennesimo annuncio farlocco di inizio lavori all’Arsenale».
Il bilancio di previsione, tanto per capirci, è il documento più importante di tutto un anno di lavoro amministrativo, visto che solo attraverso di esso si decide cosa il Comune debba o non debba fare.
Nella sua presentazione iniziale, il sindaco Sboarina aveva ribadito come il bilancio non preveda alcun aumento di tasse, ed investimenti per 27 milioni («Senza contare – ha detto – i 18 milioni attesi per il bando delle periferie») mentre negli anni precedenti ci si era sempre fermati tra i 10 e i 15 milioni.
Per la spesa corrente Sboarina ha sottolineato che ci sono 8 milioni in più, dello scorso anno: 3 milioni per il settore sociale; 1 milione e 900 mila per cultura e turismo e 1 milione e 600, per l’ordine pubblico. Tra i principali interventi che troveranno avvio nel 2019 il sindaco aveva citato la manutenzione di strade per 6 milioni, il ripristino di Ponte Nuovo per 3 milioni e 300 mila euro, e la riqualificazione dell’asilo notturno Camploy per 1 milione e 400 mila euro.
Michele Bertucco aveva invece ribattuto che «ci si limita a tamponare le emergenze battendo cassa nei soliti modi: le multe, per cui si mette a Bilancio la cifra quasi record di 20 milioni (+4 milioni rispetto alle previsioni 2018), gli utili delle partecipate (20 milioni, da cui 15,5 solo da Agsm) e gli oneri di urbanizzazione». Bertucco ha anche chiesto di alzare a 15mila euro la soglia di esenzione dall’Irpef, oggi concessa a chi ha un reddito annuo fino a 10mila euro.Un confronto di opinioni serio, insomma. Cui però ha fatto seguito solo il silenzio e l’abbandono anticipato dell’aula da parte di troppi consiglieri. L. A.