Corriere di Verona

Hellas, Grosso studia l’attacco Chievo senza alibi

Il tecnico di Pescantina ha dominato il campionato: «C’è tutto per fare bene anche tra i pro»

- Fontana, Sorio

Stagione da record Il Lecco, storico club lombardo, ha finora totalizzat­o 23 vittorie, un pari e una sconfitta I precedenti Gaburro è alla terza promozione dalla D: prima con la Poggese, e poi con il Gozzano

Sa andare controcorr­ente, VERONA Marco Gaburro. E, soprattutt­o, sa vincere. L’allenatore veronese (è di Pescantina) domenica scorsa ha riportato il Lecco, dopo sette anni e con cinque giornate d’anticipo, in serie C.

E’ la sua terza promozione dalla D alla C, dopo quella nel 2000 con la Poggese e col Gozzano l’anno scorso. La prima nelle vesti di allenatore-manager. «Ho seguito io il mercato e le trattative — spiega — e questo ha aumentato le pressioni, ma la stagione ha preso subito la piega voluta». Un campionato vinto in carrozza: finora 23 vittorie, un pari e una sola sconfitta. Un dominio figlio di una scelta coraggiosa la scorsa estate, quando Gaburro – dopo tanto peregrinar­e in D, con un biennio anche nella Primavera dell’Albinoleff­e e il lancio di Andrea Belotti e Mattia Valoti — rinunciò alla C proprio con il Gozzano. «Non me la sentivo — dice — vedevo delle difficoltà e poi è arrivato il Lecco, città e piazza storica del calcio. Non ci ho pensato un secondo». Sarebbe stato un (agognato) ritorno per Gaburro, 44 anni, laurea Scienze motorie, un passato da giornalist­a, un romanzo e due saggi all’attivo, che in C2 aveva debuttato da enfant prodige della panchina a soli 29 nel 2001 con la Poggese. Non male per chi iniziò con i pulcini del San Lorenzo Pescantina neanche ventenne. «All’epoca pensavo solo a divertirmi, mai avrei pensato di fare questo mestiere. Ho iniziato a crederlo al Sona Mazza, quella società è stata la mia fortuna, una fucina di allenatori, c’erano Michele Purgato e Paolo Girelli, che poi sarebbero finiti al Chievo. Sono stati anni di studio per me».

In C2 era riapparso brillantem­ente nel 2005-06 a Mezzocoron­a, quando fu fermato da un terribile incidente. «Mi schiantai addosso a un platano, feci un mese in prognosi riservata. Eravamo a metà classifica e tornai con la squadra in zona playout e non riuscii a salvarla. Quell’episodio mi ha condiziona­to. Sono ripartito subito dalla D, ma mentalment­e ci ho messo anni a riprendere le motivazion­i giuste». Adesso sente che è il momento di dare l’impronta decisiva alla sua carriera. «Ho voglia di tornare a confrontar­mi con i profession­isti. Non mi pongo obiettivi a lunga scadenza, in questo momento vorrei restare a Lecco, dove peraltro ci sono le condizioni di fare bene anche in C. Il presidente ha detto che ha intenzione di confermarm­i...». Qualche tifoso sui social domenica gli chiesto di venire all’Hellas. Lui sorride: «Il futuro non si può mai sapere, ma credo che un allenatore debba sapere andare per gradi. Il Verona è un club importante di B che l’anno prossimo potrebbe essere in A — dice Gaburro — mentre per me l’aspirazion­e massima ora è poter allenare il Lecco in C». Andare per gradi, appunto. Ma anche nello sport, si sa, mai dire mai.

 ??  ??
 ??  ?? Vincente Marco Gaburro ha conquistat­o la serie C alla guida del Lecco
Vincente Marco Gaburro ha conquistat­o la serie C alla guida del Lecco

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy