Corriere di Verona

Chievo, rischio debacle L’alibi Var non tiene più

- Matteo Sorio

Il calendario va come una scheggia. La rumba del Mapei Stadium è di due giorni fa, il Dall’Ara di Bologna attende ringhioso il Chievo per dopodomani sera (20.30) e in mezzo a questa doppietta in terra emiliana c’è giusto il tempo di raccoglier­e i cocci. Cos’è cambiato dopo il 4-0 patito dal Sassuolo?

Quanto a testa, i gialloblù di giovedì sera sono parsi per la prima volta prosciugat­i, un po’ effetto dell’ennesimo arbitraggi­o controvers­o (il Var che annulla il pareggio di Giaccherin­i, comunque la si veda, è uno snodo fondamenta­le del match) e un po’ effetto dell’ennesima partita in cui le intenzioni si sono scontrate con gli ormai ben noti limiti tecnici. Quanto a classifica, quello che separa Sorrentino e soci dalla salvezza è diventato un abisso: -17 rispetto all’Empoli quartultim­o. Tanto che la matematica è ormai sullo zerbino, pronta a suonare il campanello: se non si dovesse grattare alcunché né contro il Bologna né contro il Napoli (in casa) né contro la Lazio (a Roma) il Chievo potrebbe trovarsi ufficialme­nte retrocesso in B già a fine mese, con le ultime cinque uscite (Parma e Spal al Bentegodi, Inter a Milano, Sampdoria a Verona, Frosinone in trasferta) ridotte a mero atto di cancelleri­a. Così, ieri, il presidente Luca Campedelli, in una lunga intervista televisiva: «Ho commesso degli errori in fase di costruzion­e della squadra e poi tutti questi errori hanno fatto sì che si creasse un loop negativo per cui a oggi non riusciamo ancora a esprimere il vero valore di questa squadra. Ora siamo potenzialm­ente a un altro anno zero. Tornare in A subito? L’idea è quella, prima datemi 5 o 6 giorni di tempo dopo la retrocessi­one, per capire come ripartire. Le plusvalenz­e? A mio modesto parere siamo stati per certi versi una vittima sacrifical­e».

La classifica intanto dice: Chievo 11, Frosinone 20, Bologna 27, Empoli 28. I numeri sono, sotto molte voci, i peggiori di sempre da quando il club della Diga è in serie A. Prendiamo i punti totali: mai il Chievo ha chiuso sotto quota 30, il primato negativo spetterebb­e ai 36 gettoni raccolti nel torneo 2013/14, il trend attuale è tre volte peggiore. Prendiamo i gol subiti: in 30 gare, il -61 attuale pareggia già il record negativo del 2016-17. E i gol fatti? La miseria di 21, con la pagina nera ch’è incarnata dagli appena 28 firmati nel campionato 2014-15. Il punto è che il Chievo, seguendo il passo dello 0-3 col Cagliari e dello 0-4 col Sassuolo, rischia di chiudere malissimo, per quello che sarebbe un contributo tutt’altro che positivo alla fertilità del terreno da cui si dovrà ricomincia­re a seminare (a tal proposito, Vignato è forse il giovane più interessan­te da valutare in questo finale di torneo). È, l’idea di un brutto epilogo, proprio ciò che vorrebbe evitare Mimmo Di Carlo, infuriato con gli arbitri dopo il rovescio di Reggio Emilia e risucchiat­o anche lui nel vortice di una stagione figlia di tanti errori strategici nel passato prossimo e recente: «È da sei partite che subiamo ingiustizi­e – le parole di Di Carlo due sere fa – ora ci rimettiamo a posto sperando, a Bologna, di avere contro solo l’avversario».

Contro, in realtà, il Chievo ha soprattutt­o se stesso. E, come detto, il rischio a otto gare dal gong è scrivere dei titoli di coda fin troppo oscuri.

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Troppi gol subiti Un intervento di Cesar con il Sassuolo

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