Corriere di Verona

Il centro Candussi: «Abbiamo qualcosa da dimostrare»

Il centro della Tezenis, tra i protagonis­ti in stagione, inquadra già la «coda» dei playoff «La favorita è Treviso ma la post season azzera tutto, non c’è mai una storia già scritta»

- Matteo Sorio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Traffico in vista dei playoff? La torre di controllo è Francesco Candussi, 24 anni, 14.8 punti, 7.6 rimbalzi e 62 per cento da due, pivot della Scaligera Basket che domani sera (20.30) ospita l’agguerrita Cento, in lotta per salvarsi direttamen­te, nell’ultimo turno di A2. Insomma, non una passeggiat­a di salute e ogni punto andrà conquistat­o e sudato fino in fondo.

Cento darà battaglia, Candussi, a una Tezenis reduce da due ko: c’è da conservare il quarto posto, cioè il terzo nella griglia playoff…

«Ci giochiamo tanto, Cento è completa. Un’ala forte d’altissimo livello come White. Un play, Taylor, molto forte nell’attaccare canestro. Pacchetto di italiani esperti, su tutti Chiumenti. E poi lunghi bravi in post basso ed esterni che tirano. Le sconfitte con Udine e Roseto dicono che in difesa dobbiamo rodare un sistema basato sulla coralità e offensivam­ente coinvolger­ci tutti distribuen­do meglio tiri e possessi».

In difesa sembra che i punti su cui lavorare siano soprattutt­o l’uno contro uno e i rientri, è d’accordo?

«Direi di sì. La tenuta dell’uno contro uno rientra in quel concetto corale: se ognuno aggredisce forte, il sistema diventa funzionale. I rientri, poi, saranno una chiave nei playoff, specie fuori casa, per non concedere break all’avversario: sono i tipici frangenti che finiscono per spaccare quelle partite».

Il girone di ritorno era iniziato con l’ordine di scuderia di dare più spesso palla sotto a voi lunghi, per non dipendere troppo dal tiro da fuori: alla fine siete ancora con il cantiere aperto?

«Dalmonte ha insistito molto sul responsabi­lizzare l’alternanza alto/basso, sul fatto che io, Poletti, Udom e Quarisa prendessim­o posizione sotto canestro. È una chiave, altrimenti ci affidiamo troppo alle percentual­i da tre. Per caratteris­tiche un po’ il peso si sposta lì, vedi Severini, Amato, Ferguson, ancora di più con l’innesto di Vujacic, gran tiratore dall’arco. Il punto è insistere nel trovare un equilibrio, anche perché ai playoff, nelle gare dove sentiremo stanchezza, serviranno soluzioni alternativ­e».

È vero che si sottovalut­ano le squadre a Ovest?

«Negli ultimi anni chi è arrivato in fondo veniva spesso e volentieri dal nostro girone e si sente spesso dire che l’Est sia superiore. Ma è sbagliato. Nei playoff c’è chi trova sinergie con cui sopperire all’eventuale gap».

Chi le piace a Ovest?

«Se guardo di là apprezzo sia Rieti che Capo d’Orlando, una per il roster fatto di scommesse ma anche gente in cerca di riscatto come Jones. L’altra per i due americani, Triche e Parks. E poi Biella e Casale Monferrato, che sono sempre arrivate in posizioni utili per fare degli ottimi playoff, in questi ultimi anni».

Voi a Est vi sentite alla pari di chi sta sopra, cioè Treviso e Montegrana­ro, 46 punti contro i vostri 36?

«Detto che i playoff azzerano tutto, valutarsi allo stesso livello è importante per partire bene. Treviso è favorita perché sta dimostrand­o di essere un passo avanti. Ma ripeto, ai playoff non c’è squadra che non debba dimostrare».

Candussi, lei ai playoff come preferisce arrivarci: con addosso tante aspettativ­e o da outsider?

«Un po’ di pressione fa bene: avere delle possibilit­à ti fa apprezzare di più il valore della squadra. Ma parlo da “interno”. Se giornalist­i e pubblico spingesser­o sul “dobbiamo” si rischiereb­be di creare un clima non funzionale. Meglio dire “vogliamo”…».

L’ultimo turno La Tezenis affronterà domani sera Cento che sta lottando per evitare i playout

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 ??  ?? Centro Francesco Candussi è nato il 23 giugno 1994 a Palmanova, 211 cm per 109 kg, in provincia di Udine, e gioca come centro nella Tezenis
Centro Francesco Candussi è nato il 23 giugno 1994 a Palmanova, 211 cm per 109 kg, in provincia di Udine, e gioca come centro nella Tezenis

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