Corriere di Verona

Da Totò al Pazzo, quei bomber per la serie A

Nelle ultime promozioni nella massima serie, in ordine di tempo, l’Hellas ha sempre avuto un cannoniere a cui appoggiars­i: prima De Vitis e Cammarata, quindi Cacia e Pazzini

- Matteo Fontana

Dove vai se il bomber non ce l’hai? Di sicuro, dice la storia, non in serie A. Il paradosso è che l’Hellas, di stoccatori di grande caratura, non ne ha uno, ma addirittur­a due: Giampaolo Pazzini e Samuel Di Carmine.

Maestri dell’area di rigore, con delle parabole diverse in carriera e che si sono rincontrat­i a Verona (avevano già giocato insieme alla Fiorentina, con Di Carmine che era appena uscito dalle giovanili viola). Sono 10 i gol del Pazzo, 6 quelli siglati da Di Carmine. Troppo poco per competere con chi comanda il campionato, con il Brescia di Donnarumma e il Lecce di La Mantia. Se Pazzini è stato impiegato a intermitte­nza, con prolungati periodi trascorsi in panchina, Di Carmine ha pagato i frequenti problemi muscolari, guai che l’hanno costretto a stopparsi spesso, con effetti evidenti in termini di continuità di rendimento. Ma questo è quanto è accaduto fino a questo punto della stagione. Con cinque giornate da disputare e i playoff che vanno messi nel cassetto alla svelta, a scanso di ulteriori equivoci per poi tentare il tutto per tutto agli spareggi, c’è l’esigenza di lanciare in alto le qualità dei centravant­i a disposizio­ne di Fabio Grosso e ricavare dalle loro prestazion­i quel bottino consistent­e di reti che, in passato, è valso la promozione. Per considerar­e la B da quando sono stati introdotti i tre punti per vittoria, il Verona è riuscito a conquistar­e il salto di categoria in coincidenz­a con il boom degli uomini di vertice nel reparto offensivo.

Si può citare il caso recentissi­mo del debordante Pazzini del 2016-2017, che chiuse il campionato da capocannon­iere, con 23 gol siglati in 35 partite giocate. All’andata, in particolar­e, il Pazzo tenne un ritmo strabilian­te. E, nel girone di ritorno, seppure rallentato da qualche noia fisica, piazzò altre reti fondamenta­li. Daniele Cacia, nel 2012-2013, infilò 24 palloni, pure lui fu re del gol della B e la promozione arrivò. Andando all’indietro, nel 1995-96 Totò De Vitis, out per metà campionato a causa di un intervento ai tendini, fece cambiare marcia a quell’Hellas: 13 marcature in 24 gare, questo il suo ruolino, e il Verona decollò fino a raggiunger­e l’obiettivo con notevole anticipo. De Vitis c’era anche nel 1998-99, la sua esperienza fu preziosa, mentre a far fioccare i gol per la causa gialloblù fu Fabrizio Cammarata, il fulcro d’attacco della splendida squadra promossa con Cesare Prandelli alla guida: ne mise 15 in 33 gettoni complessiv­i. Pazzini, Di Carmine o chi per essi, non ci sono dubbi: se non hai un finalizzat­ore particolar­mente ispirato (o un gioco che ne supporti in modo adeguato le doti) non hai possibilit­à di andare in serie A.

E questo Verona ha ancora poco tempo per trovarlo: il grande tuffo per la volata finale è già iniziato.

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 ??  ?? Cacia Nel 2012-13 segnò 24 gol
Cacia Nel 2012-13 segnò 24 gol
 ??  ?? Pazzini Per lui 23 reti nel 2016-17
Pazzini Per lui 23 reti nel 2016-17
 ??  ?? Cammarata Nel 1998-99 15 gol
Cammarata Nel 1998-99 15 gol
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De Vitis Per lui 13 gol nel 1995-96

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