Corriere di Verona

«Quei timori di secessione tributaria»

- M.Za.

La materia è ostica, a dir poco. E a scavare nelle pieghe delle dichiarazi­oni del ministro Giovanni Tria audito dalla bicamerale per l’attuazione del federalism­o fiscale, la guida di un avvocato tributaris­ta torna utile. Stefano Artuso, dello studio padovano Moschetti, si è già occupato, in precedenza, di tributi e autonomia.

Avvocato, ci spiega qual è il rischio di incostituz­ionalità paventato dal ministro Tria?

«Qui parliamo di un tema delicato e, sì, certamente legato a materia di rilevanza istituzion­ale. Vale a dire la ripartizio­ne tra le materie di esclusiva competenza statale e una nuova e diversa declinazio­ne del sistema tributario alla luce dell’autonomia differenzi­ata chiesta dalle prime tre Regioni fra cui, in prima linea, il Veneto».

Il ministro cita anche il «coordiname­nto tributario» e la delegazion­e trattante ne parla come di una clausola di garanzia in quanto materia concorrent­e Stato-Regioni...

«Esatto, il dualismo fra sistema tributario nazionale, l’intera architettu­ra su cui si fonda il sistema perequativ­o, per intenderci, e il coordiname­nto tributario racchiude un equilibrio molto delicato da preservare».

Altrimenti?

«Altrimenti, portando il ragionamen­to alle estreme conseguenz­e, si potrebbe ipotizzare di giungere a una sorta di “secessione tributaria” del Veneto rispetto allo Stato centrale».

Ci fa un esempio?

«Pensiamo all’Irpef, finché si discute di addizional­i regionali, quindi di un’aggiunta che non modifica la base nazionale esistente, il problema non si pone. Se, invece, all’Irpef nazionale si sostituiss­e o anche solo si affiancass­e un’Irpef regionale, il sistema tributario complessiv­o potrebbe riportare degli scossoni non indifferen­ti».

Lei ha esaminato l’ultima versione della bozza di intesa per il Veneto, intravvede questo rischio?

«La bozza di intesa prevede la comparteci­pazione regionale ai tributi statali ma non modifica l’assetto del sistema tributario e non potrebbe fare diversamen­te perché tra le materie su cui lo stato ha potestà legislativ­a esclusiva c’è proprio il sistema tributario. La ratio è garantire a tutti i cittadini la perequazio­ne delle risorse finanziari­e. L’applicazio­ne tributaria dell’autonomia è delicata ma possibile».

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