Notre Dame, l’abbraccio di Verona
L'ambasciatore francese in Comune. Il sindaco: aiuti, coinvolgeremo Cocciante
«Il «Notre Dame de Paris», ispirato all’opera di Victor Hugo e firmato da Riccardo Cocciante con una location come l’Arena può giocare un ruolo nella gara di solidarietà scattata in questi giorni, dopo il rogo della vera cattedrale di Parigi. Il sindaco Federico Sboarina l’aveva detto fin da subito e ieri mattina l’ha «ratificato» nel corso di un incontro con l’ambasciatore francese in Italia, Christian Masset a cui il sindaco ha consegnato una lettera di solidarietà.
C’è una distanza di secoli, di stili architettonici, perfino di funzioni: da una parte una delle più importanti cattedrali della cristianità, dall’altra il panem e circensem. Eppure, quando Quasimodo, Febo ed Esmeralda fanno capolino dal palco allestito tra gli arcovoli, sembra che un po’ di Parigi sia finita anche lì, tra le pietre romane dell’Arena. «Notre Dame de Paris», ispirato all’opera di Victor Hugo e firmato da Riccardo Cocciante è uno dei musical di maggior successo in lingua italiana degli ultimi anni. È anche la storia di una collaborazione italo-francese: i testi sono stati scritti dal librettista Luc Plamondon. E sebbene abbia debuttato a Roma è stato lo stesso Cocciante a indicare nell’anfiteatro veronese, la location «ideale» per la rappresentazione.
Dopo il rogo di Notre Dame, quella «vera», la chiesa che sorge sull’Île de la Cité, ora l’«opera popolare» può giocare un ruolo nella gara di solidarietà scattata in questi giorni. Il sindaco Federico Sboarina l’aveva detto fin da subito, ieri mattina l’ha «ratificato» nel corso di un incontro con l’ambasciatore francese in Italia, Christian Masset.Un incontro programmato da tempo quello con il rappresentante di Palazzo Farnese, saltato a febbraio a causa delle crisi diplomatica tra Francia e Italia: allora a scaldare gli animi erano state una serie di dichiarazioni da parte di esponenti della maggioranza, con il casus belli dell’incontro tra del ministro Luigi Di Maio e di Alessandro Di Battista e una fronda del movimento dei gilet gialli. Il caso ha voluto che venisse «ricalendarizzato» a pochi giorni dal fatto che ha colpito come un pugno nello stomaco in diretta, mezzo mondo. Quasi un’ora di discussione dai toni estremamente cordiali, in cui il primo cittadino e l’ambasciatore hanno parlato di turismo, di opportunità culturali, dello storico gemellaggio tra Verona e Nimes, nel nome dei rispettivi anfiteatri.Ma a dominare il colloquio è stato l’incendio di Notre Dame. Sboarina ha consegnato a Masset una lettera di solidarietà indirizzata al sindaco di Parigi, Anne Hidalgo. «La vicinanza dei veronesi agli abitanti di Parigi passa dal nostro monumento simbolo – ha spiegato il sindaco – Notre Dame in Arena è già programmato per ottobre ma, dopo l’incendio dei giorni scorsi, abbiamo pensato fosse la via migliore per dimostrare il nostro sostegno alla capitale francese. Ho personalmente già sentito Riccardo Cocciante, che si è subito dimostrato disponibile. Inviteremo il sindaco di Parigi e l’ambasciatore, ma soprattutto concorderemo insieme come renderci utili alla rinascita di uno dei più importanti simboli d’Europa». Cosa accadrà concretamente? Per il momento si sta studiando una formula che potrebbe prevedere anche la devoluzione di parte dell’incasso di una o più serate, anche se è difficile fare previsioni, viste le consistenti donazioni già arrivate e visto che lo spettacolo sarà tra qualche mese. Quel che è certo è che il gesto è apprezzato. E in Veneto non è stato nemmeno l’unico, dato che i paesi del Bellunese e del Vicentino colpiti dalla tempesta dell’ottobre scorso, hanno già messo a disposizione il legname delle foreste abbattute. «L’Arena e Notre Dame sono due patrimoni dell’umanità, luoghi universali conosciuti in tutto il mondo – è stata la risposta dell’ambasciatore Masset –. Sono favorevolmente colpito dalla vicinanza e dalla solidarietà dimostrata dalla città di Verona. È un segnale davvero importante e i francesi sono commossi per tutte le espressioni di sostegno che stanno arrivando, soprattutto dagli amici italiani. Siamo uniti nel dolore ma anche nella volontà di ricostruire un luogo prezioso per tutti. E che Verona, città d’arte e di cultura, dia un segnale così forte per noi è davvero un gesto di inestimabile valore».Dubbi sull’efficacia dell’operazione solidarietà arriva intanto dal Partito democratico cittadino. «Abbiamo apprezzato l’aiuto offerto da Sboarina — si legge in una nota della segreteria — ma ora che è diventato superfluo a causa delle donazioni arrivate nel frattempo si concentri sul recupero del nostro patrimonio». Segue un lungo elenco che va dai forti austriaci fino ad alcune chiese, passando per le torri massimiliane.