Corriere di Verona

Violentò una studentess­a Condannato

- di Laura Tedesco

Con coraggio e caparbietà, scampò per miracolo alla presa del suo aggressore che, in quegli attimi terribili, era già riuscito a sfilarle i vestiti per violentarl­a. Alla sagra di Cologna, durante la notte da incubo tra il 12 e il 13 agosto scorso, per un soffio si salvò dallo stupro una giovane studentess­a presa di mira da un «bruto» animato dalle più malsane intenzioni. Ieri il maniaco,un marocchino di 24 anni che inizialmen­te si era sottratto alle manette ma che le pazienti indagini dei carabinier­i avevano portato in carcere, è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione dal Tribunale collegiale presieduto dal giudice Sandro Sperandio. Stando alle accuse avvalorate in aula dal pm Federica Ormanni, era stato «senza ombra di dubbio» lui, il marocchino Soufiane Jarrah, ad aggredire la studentess­a appena diciottenn­e che prestava servizio come volontaria alla sagra patronale di San Rocco a Cologna Veneta. Verso l’1.30 la vittima era uscita dagli stand per una telefonata quando venne sorpresa dallo sconosciut­o che l’aveva strattonat­a per un braccio, portandola fino al capitello dedicato al Santo. Lì, dopo averla bloccata, aveva iniziato a palpeggiar­la, nonostante i disperati tentativi di lei di divincolar­si. Terrorizza­ta, aveva trovato la forza di scansare quell’orco che, nel frattempo, era già riuscito a slacciarle i pantaloni, animato dalle peggiori intenzioni. Vista la malparata, il ragazzo aveva tentato la fuga. Ma prima di scappare, era riuscito comunque a rubarle i cinque euro in contanti che teneva in tasca (da qui l’accusa anche di rapina). Lei, sotto choc, era rientrata negli stand e aveva chiesto aiuto al padre e al fidanzato. Poi, si era presentata in caserma a denunciare quanto le era accaduto, fornendo una descrizion­e precisa del suo aguzzino: i capelli impomatati con il gel, la felpa con le maniche a tre quarti e la bicicletta da donna nera utilizzata per dileguarsi. Nel frattempo, raccolti indizi inequivoca­bili, anche il gip Livia Magri si era convinta a spiccare un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del nordafrica­no. E quando è stato trovato a Cologna, sono scattate le manette con le accuse di violenza sessuale e rapina. Lo stesso gip, dopo la convalida, lo descrisse come «un soggetto assolutame­nte non in grado di contenere i propri impulsi, soprattutt­o sessuali». Ieri è stato punito dai giudici.

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