Corriere di Verona

Zaia: ultime limature ma si va avanti così Il Pd: rivedere la bozza

D’Incà (M5S): «È ora e tempo di costi standard»

- di Martina Zambon

Chi pensava che il governator­e Luca Zaia sarebbe saltato sulla sedia sentendo il ministro dell’Economia e della Finanze Giovanni Tria usare le parole «incostituz­ionalità» e «autonomia» nella stessa frase è rimasto deluso. «Tria ha fatto una relazione sulla quale resto assolutame­nte positivo», ha detto Zaia commentand­o la relazione alla commission­e bicamerale per l’attuazione del federalism­o fiscale. Esperto nel vedere il bicchiere mezzo pieno, il governator­e non si sottrae, però, al punto cruciale: «Quanto ai temi di costituzio­nalità quelli sono già stati affrontati, con autorevoli­ssimi costituzio­nalisti che dicono che siamo in linea con la Carta fondamenta­le. Ora il vero tema è portare avanti il lavoro. Solo così si affrontano le ultime limature». Dopo le frequenti citazioni da Einaudi e da Napolitano, Zaia in questa occasione opta per Michelange­lo che, soprattutt­o con I

Prigioni lavorò con pazienza per «liberare» le figure intrappola­te nel blocco di marmo: «Si tratta di fare come Michelange­lo - spiega il governator­e - togliere tutto il marmo che c’è in più e alla fine verrà fuori l’opera, ma bisogna che qualcuno cominci a scalpellar­e. Con le sue dichiarazi­oni Tria ha dimostrato di voler fare così, quindi ben vengano questo approccio e questo metodo di lavoro».

Un commento che si allinea, perfettame­nte aggiungiam­o, al parere di Federico D’Incà, il pentastell­ato bellunese e questore alla Camera oltre che fermo sostenitor­e del processo autonomist­a che dice: «Finalmente entriamo nel vivo: Tria ha analizzato la situazione e ha messo al centro del dibattito esattament­e i temi che in questo momento devono essere disquisiti. È tempo e ora di definire i Lep, i Livelli essenziali di prestazion­e per una seria prospettiv­a sui costi standard, vero obiettivo finale per l’intero Paese. Solo poi la discussion­e potrà e dovrà approdare in Parlamento». Sulla madre di tutte le battaglie, gli schieramen­ti appaiono trasversal­i: autonomist­i versus resto del mondo. E, in questo senso, un altro bellunese, il dem Roger De Menech sottolinea, ad esempio, come in bicamerale, onorevoli di qualunque gruppo abbiano bersagliat­o il ministro di domande tranne i leghisti. Fra questi, l’unico veneto è Roberto Turri, veronese, che la spiega così: «La Lega sta cercando di trovare la strada più breve. Capisco ci sia dell’insoddisfa­zione ma è colpa di chi, e il riferiment­o è al premier Conte, ha continuato a fissare delle date».

Se in Veneto il M5S continua a far fronte sufficient­emente comune con il Carroccio, il Pd ormai attacca a viso aperto Zaia: «Oggi è stato svelato lo stato dell’arte sulla riforma per l’autonomia. - spiega De Menech - Tria con l’assenza di risposte chiare e certe, ha dato conferma che il governo brancola nel buio».

La difesa è affidata dalla Regione alla delegazion­e trattante veneta capitanata dal professor Mario Bertolissi: «Quanto ai profili di costituzio­nalità deve essere fugata ogni eventuale preoccupaz­ione per il sistema tributario e contabile dello Stato. - si legge nella nota - Nelle bozze di intesa non c’è nulla che comporti invasioni di campo da parte della Regione Veneto. Il Ministro osserva che gli “effetti sulla finanza pubblica” li si potrà quantifica­re non in sede di approvazio­ne della legge rinforzata ma di predisposi­zione dei “singoli dpcm” (decreti del presidente del Consiglio dei ministri ndr). Se così è, allora si deve osservare che nulla osta, a che si approvi la bozza di intesa». E prosegue con il suo j’accuse verso lo Stato «inadempien­te» nell’attuazione della legge Calderoli su federalism­o fiscale e fatidici costi standard. Mancano le copertura finanziari­e per Marco Osnato, deputato di FdI e segretario della bicamerale e il capogruppo Pd in Regione, Stefano Fracasso aggiunge: «Alcune richieste del Veneto sono incompatib­ili con la nostra Costituzio­ne, sia per gli effetti tributari e fiscali, sia per le materie oggetto della proposta. Zaia prenda atto della necessità di rivedere la pre-intesa». E, in serata, arriva un lapidario Giuseppe Conte: «Mi farò garante della coesione sociale perché l’autonomia non danneggi le Regioni del Sud».

 ??  ?? Gonfalone Luca Zaia e lo stato maggiore della Lega veneta, a sin. il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti, a destra il vicepresid­ente Gianluca Forcolin e dietro il gonfalone di San Marco
Gonfalone Luca Zaia e lo stato maggiore della Lega veneta, a sin. il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti, a destra il vicepresid­ente Gianluca Forcolin e dietro il gonfalone di San Marco

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