Ed è di nuovo scontro tra Mazzucco e Marchi sull’aeroporto Catullo
«Il nostro aeroporto non può continuare a far parte di un sistema basato su di una visione monocratica incentrata su Venezia e che considera tutti gli altri come dei satelliti». Alessandro Mazzucco, presidente di Fondazione Cariverona, torna sul tema dell’aeroporto Catullo, con immediata replica da parte di Enrico Marchi, numero uno di Save, la società che gestisce (anche) lo scalo veronese.
Mazzucco ne ha parlato nel corso della presentazione del bilancio 2018 della Fondazione di cui riferiamo nel pezzo in alto. Per l’aeroporto si avvicinano giornate decisive, dopo che il sindaco di Verona, Federico Sboarina, assieme agli altri soci pubblici veronesi, ha disdetto i patti parasociali esistenti, con l’obiettivo di ridiscutere i rapporti coi veneziani di Save, all’interno del cosiddetto «sistema del Nordest». Ma è proprio l’esistenza di questo sistema che Mazzucco contesta radicalmente. «Non esiste un sistema aeroportuale del Nordest – spiega, con voce pacata ma tono fermissimo, – perché oggi c’è una visione monocratica, tutta incentrata su Venezia, mentre tutti gli altri sono considerati satelliti: ma non è questo il sistema per progredire». Mazzucco ricorda un recente convegno sulla logistica voluto da Confindustria per ricordare che «dal presidente Bauli a molti altri, tutti hanno indicato come fondamentali per lo sviluppo territoriale sia la galleria del Brennero, che l’arrivo della Tav e lo sviluppo dell’unico aeroporto esistente al crocevia dell’Europa: un aeroporto che dev’essere al servizio di questo territorio, e non di altri». Incalzato sui rapporti con la società veneziana, Mazzucco spiega che «il problema non è quello di Save o non Save, ma quello di un piano di sviluppo in funzione del nostro territorio».
Poche ore dopo, ecco la replica di Enrico Marchi, che proprio di Save è il presidente. «Sono completamente d’accordo con il Presidente Mazzucco, - spiega Marchi con un filo d’ironia – ed infatti nelle gestioni veronesi precedenti a Save il Catullo si era letteralmente svuotato di voli, tanto che nel 2015, primo anno di gestione di Save, si era arrivati a 2,6 milioni di passeggeri. Grazie al lavoro fatto da Save, i passeggeri sono cresciuti, raggiungendo quota 3,5 milioni nel 2018, con un incremento del 34% rispetto al 2015».
Marchi elenca poi i moltissimi nuovi voli, nazionali ed internazionali arrivati al Catullo in questi anni. «Da Mazzucco quindi - conclude il presidente - anziché sentir dire ‘il problema non è Save o non Save’, mi sarei aspettato un ‘complimenti a Save per avere raggiunto questi risultati». Mazzucco ha riparlato ieri anche del gigantesco progetto di riuso dei Palazzi già di Unicredit ed oggi di Cariverona, dichiarandosi ottimista sulla sua realizzazione.