Kering Eyewear entra in Trenti e mette un piede nella produzione
Opzione per la maggioranza dell’azienda. E nel primo trimestre ricavi in salita del 28%
Kering Eyewear entra a passo deciso nella produzione acquisendo una quota in Trenti. La firma dell’operazione e il passaggio di consegne nella proprietà delle quote è stata conclusa ieri, a Perarolo di Cadore, nel Bellunese, dopo una trattativa che aveva compiuto i primi passi quasi un anno fa. E segna un ulteriore passo rilevante nella rivoluzione che sta toccando l’occhialeria, che ha come epicentro il Veneto.
L’intesa è quella con cui Kering Eyewear, la società con sede a Padova e guidata da Roberto Vedovotto, con cui da quattro anni il gruppo francese del lusso ha riportato in casa la gestione dello sviluppo e della vendita degli occhiali per le proprie griffe prima affidata in licenza, è subentrata in Trenti Industria Occhiali nelle quote della famiglia Da Rin, che aveva fondato giusto sessant’anni fa l’azienda, e che è tra i 40 produttori strategici di Kering Eyewear fin dall’inizio.
La quota rilevata è vicina al 40% e pone Kering Eyewear al fianco della maggioranza divisa tra i manager della società e il gruppo cinese quotato ad Hong Kong, Arts Opitcal
International, che in Trenti era entrato nel 2014 con il 50 per cento e l’accordo, come dichiarato dalla stessa Arts nel bilancio 2018, di lasciare agli altri soci la nomina del consiglio di amministrazione e della società. Ora l’ingresso, gradito, dei francesi. Per ora in minoranza; ma l’accordo siglato ieri contempla già di far eventualmente salire i francesi in maggioranza.
Al di là dei numeri (24 milioni di euro i ricavi nel 2017 realizzati con cento dipendenti), l’ingresso in Trenti è in linea con la strategia industriale di Kering Eyewear focalizzata sulla qualità lungo tutta la filiera produttiva. L’azienda di Perarolo è tra i partner strategici di Kering, si diceva; e, da quel che si capisce, pur continuando a produrre anche per altri, come confermato ieri nella cerimonia con i dipendenti dal direttore operations di Kering Eyewear, Roberto Risi, e dal presidente di Trenti Valter Da Rin, nel giro di qualche anno realizzerà più della metà della produzione per il colosso francese.
Che ha scelto di consolidare il rapporto con un partner strategico, di fronte alla famiglia proprietaria che stava esplorando una via per uscire; e che, per parte sua, ha preferito la solida opzione garantita dalla crescita esponenziale di Kering Eyewear, per dare una prospettiva all’azienda e garantire produzione e occupazione in Cadore, rispetto alla via di un partner finanziario, che di suo non avrebbe risolto il problema, o di uno industriale comunque meno solido da un punto di vista finanziario del colosso del lusso francese.
D’altra parte la prospettiva di Kering Eyewear di concentrarsi sulla progettazione e vendita degli occhiali, lasciando ad una rete di partner scelti con cura la fabbricazione, garantisce flessibilità ma impone anche un controllo attento e ravvicinato della produzione. E deve fondarsi su rapporti stabili, soprattutto di fronte alla rapida crescita dei ricavi della società e, in parallelo, dei volumi produttivi da gestire.
La situazione la si capisce bene anche solo dando un’occhiata ai dati del primo trimestre 2019, resi noti l’altro ieri dalla capogruppo. Dopo aver toccato vendite complessive per 495 milioni nel 2018, il 43% in più rispetto all’anno prima, Kering Eyewear è cresciuta ulteriormente del 28% nel primo trimestre di quest’anno, toccando un fatturato totale di 163 milioni, spinta dalla solida crescita di Gucci e Cartier ma anche dal lancio «di successo», come dicono le presentazioni emesse dal gruppo, delle collezioni di Balenciaga e Montblanc (marchi ripresi entrambi da Marcolin), passate sotto Kering da gennaio. Il tutto mentre il trasferimento nel centro logistico di Vescovana, nel Padovano, è avvenuto senza problemi.
Così se già in pochi anni i partner sono raddoppiati da 20 a 40, ora si fa un ulteriore passo in avanti con Trenti, la cui produzione sarà messa a regime. E appare razionale pensare che questa non sia un’operazione destinata a rimanere isolata nella crescita di Kering Eyewear. Inoltre con Trenti si compie un investimento con cui stringe i rapporti con il distretto del Cadore. Come afferma la società, «la volontà è investire ulteriormente sull’innovazione e l’eccellenza Made in Italy, confermando un importante impegno sociale a sostegno del territorio».