Arianna entra nei circoli sportivi «Raddoppieremo in tre anni»
Dopo città e gallerie, nuovi spazi per la spa della luce a led: dal 2015 ricavi moltiplicati per sei
I circoli sportivi, dopo le gallerie stradali e le grandi commesse urbane. Per un’azienda che in tre anni ha moltiplicato i ricavi per sei e che punta ora a raddoppiarli nel giro di altri tre. In un Veneto che pare avaro nel saper creare nuove iniziative di successo, ci s’imbatte poi in casi che paiono smentire immediatamente questo canovaccio. Com’è per Arianna, la spa di Brugine, nel Padovano, specializzata nell’illuminazione con la tecnologia a led. Nata nel 2009, dal 2012 di proprietà del gruppo Carel, l’azienda quotata in Borsa dei sistemi di controllo per condizionamento e refrigerazione delle famiglie Rossi Luciani e Nalini, Arianna è di fatto entrata nel vivo negli ultimi 4 anni, con una crescita accelerata che ha portato l’azienda dagli 1,5 milioni di ricavi del 2015 agli oltre 10 del 2018. «L’ambizione è ora di raddoppiarli in tre anni», dice l’amministratore delegato, Christian Mazzola.
Il tutto grazie alla capacità di costruire un proprio spazio nel settore in crescita dell’illuminazione a led, aggiungendo, all’ovvio atout del risparmio, competenze nei sistemi ottici di puntamento del fascio di luce derivate dalla tecnologia dei telescopi a specchio e proiettori con una base modulare, facilmente componibile, estremamente flessibile nelle soluzioni operative.
Così, dopo i successi nell’illuminazione pubblica e in quella delle gallerie stradali, Arianna punta al suo secondo salto, facendo valere i propri punti di forza anche nei centri sportivi. Da qui deve venire, secondo il nuovo programma triennale, un terzo dei 20 milioni di ricavi a cui si punta come obiettivo. L’espansione va messa a terra secondo lo schema testato di recente a Padova, in occasione dei campionati internazionali femminili di tennis al circolo Canottieri. Con sponsorizzazioni-test su impianti sportivi, biglietti da visita concreti da realizzare in Italia, ma anche in Scandinavia, capitalizzando su alcune importanti commesse già acquisite, come quella allo stadio di Rugby della città di Tauranga, in Nuova Zelanda.
«Puntiamo sui centri sportivi, e solo i campi da calcio della Lega dilettante sono 15 mila, perché sempre più diventeranno centri di aggregazione, in cui un’illuminazione dedicata e sostenibile per costi può far crescere la fruibilità - spiega Mazzola -. Pensiamo di replicare lo schema di un team dedicato: gli interlocutori sono piccoli, hanno bisogno di risposte agili, anche sulla sostenibilità economica. Possiamo offrire una base di prodotto configurato e flessibile, adatto a questo mondo».
L’esempio si è visto alla Canottieri. Il problema, in un torneo di tennis, era di superare le zone d’ombra; risultato ottenuto con la componibilità del sistema d’illuminazione, oltre ad aver assicurato riduzioni di consumi e manutenzioni. «Nell’ambito sportivo c’è una componente emozionale della qualità della luce. Si tratta di illuminare un campo come un palcoscenico - aggiunge l’amministratore delegato -. Il progetto ha previsto una configurazione scalabile, che permette di essere ampliato con integrazioni, se si renderanno necessarie».
L’ambito sportivo arriva dopo i successi raggiunti nell’ambito delle gallerie, dove Arianna si è aggiudicata commesse in Toscana, Calabria e Sicilia, e dell’illuminazione pubblica. Qui il biglietto da visita sono le commesse vinte a Roma, tra 2016 e 2018, sia nell’illuminazione pubblica, il cosiddetto funzionale (il valore si aggira sui 7 milioni), sia nei tunnel, sia nei progetti specifici per le aree del centro storico, come quelle del Colosseo, di Piazza del Popolo e Piazza Navona. Nel complesso sono stati 100 mila i pezzi installati. «Per noi Roma è diventato un enorme show room a cielo aperto - dice ancora Mazzola -. Anche qui il segreto è stata la capacità di personalizzare l’illuminazione nei vari spazi».
Che poi, a ben vedere, è il vero punto di forza: «Gallerie, illuminazione pubblica e spazi sportivi sono accomunati da un’esigenza di velocità e flessibilità che ci danno vantaggi rispetto alle grandi aziende. La nostra esperienza ci dice che negli ultimi tre anni i progetti seguiti non si sono mai chiusi com’erano partiti. E noi siamo in grado di passare rapidamente dal progetto, al prototipo alla produzione di migliaia di pezzi, grazie ad un sistema che si basa su fornitori stabili».