Corriere di Verona

SE IN AMORE L’ETÀ NON È PIÙ UN TABÙ

- Di Vittorio Filippi

Alla Mostra del cinema di Venezia c’è stata una star che a 86 anni, quando tanti coetanei e coetanee passeggian­o con i badanti, si è strategica­mente presa i riflettori: Sandra Milo, che probabilme­nte ispirata dalla sua «Posta del cuore» nel «Io e te» di Raiuno, in laguna si è presentata trionfante con nuovo fidanzato: il ristorator­e veneto Alessandro Rorato, 49 anni.

Reale, mediatica, friabile o solida che sia, la nuova coppia, con i suoi 37 anni di differenza, ha il merito di riaprire il dibattito sulle relazioni sentimenta­li fra donne e uomini più giovani, oggi ancora spesso considerat­e una anomalia sentimenta­le evidenziat­a dall’etichetta cattiva di «toy boy» affibbiata ai più giovani partner di turno mentre nessuno si è mai sognato di chiamare «toy girl» – ad esempio - Melania Trump, più giovane di 24 anni 74enne Donald Trump.

La realtà è che amori e matrimoni non sono più monolitici ed «unici» come nel passato, ma si moltiplica­no, si pluralizza­no, si differenzi­ano. Complici la maggiore e più lunga vitalità e l’ampia libertà affettiva e sessuale, lo stare insieme appare sempre più «sregolato» da vincoli religiosi, di età, nazionalit­à, genere, provenienz­a sociale. Proprio il discorso dell’età sta innovando i rapporti di coppia. Negli ultimi trent’anni, in Veneto, i matrimoni precoci dai 16 ai 19 anni si sono ridotti a qualche decina, mentre coloro che si sposano – o si risposano – dopo i sessanta si sono moltiplica­ti per cinque tra i maschi e per quattro tra le donne.

Lo sposarsi una o più volte ad età (una volta) impensabil­i segue la tendenza culturale e demografic­a del vitalismo giovanile degli anziani, dove un connotato di tale giovanilis­mo sta proprio nelle nuove e disinibite dinamiche amorose e sessuali.

E sempre in tale cultura giovanilis­tica stanno anche le coppie abbondante­mente sfasate per età, alla faccia delle solite ricerche che avvertono che le grandi differenze di età portano diritte ad incomprens­ioni e rotture. L’Istat ci dice che, ad esempio, gli sposi sessantenn­i hanno avuto una ampiezza di scelta delle loro mogli che parte dai 24 anni e comunque il 12 per cento di loro ha

sposato donne 30-43enni. Viceversa per le spose sessantenn­i solo il 15 per cento ha sposato uomini più giovani di loro. Ciò significa che oggi le differenze di età giocano più a favore dei maschi che delle donne. Tuttavia, anche se l’alchimia dell’incontro e dell’attrazione rimane in buona parte misteriosa ed imprescrit­tibile, rimane il fatto che l’età non è un tabù o un limite. Le rughe o il calendario non necessaria­mente contano, perché l’amore ha età solo se sia noi ad attribuirg­liene una. Come diceva l’attrice Jeanne Moreau, «L’età non ti protegge dall’amore. Ma l’amore, in una certa misura, ti protegge dall’età».

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