Corriere di Verona

Partita la scuola: «Emergenza totale»

Avvio regolare per 109 mila studenti, ma i sindacati denunciano la carenza d’organico

- Sorio

È la prima campanella di una lunga serie, quella che ieri mattina ha suonato per 109 mila studenti veronesi. «Totale emergenza» è lo stato di salute della scuola scaligera secondo i sindacati, in questo inizio d’anno, con il numero degli studenti per il terzo anno in flessione, (-900 alle primarie, anche se medie e superiori crescono ancora). Uno stato di salute che vede «la qualità del servizio, seppur elevata, sempre più compromess­a dalle carenze d’organico».

È la prima campanella di una lunga serie, quella che ieri mattina ha suonato per 109 mila studenti veronesi. Lo sciopero degli autobus, previsto nel pomeriggio e che pure ha registrato un’adesione dell’80 per cento, non ha creato disagi. E da Atv confermano che, dal punto di vista della viabilità e del trasporto pubblico, tutto ha funzionato senza problemi.

«Totale emergenza» è invece lo stato di salute della scuola veronese, secondo i sindacati, in questo inizio d’anno, con il numero degli studenti per il terzo anno in flessione, (-900 alle primarie, anche se medie e superiori crescono ancora). Uno stato di salute che vede «la qualità del servizio, seppur elevata, sempre più compromess­a dalle carenze d’organico, vedi gli insegnanti della scuola dell’infanzia, della primaria e i collaborat­ori scolastici, cioè i cosiddetti bidelli di una volta: nel disastro, l’unica nota positiva sono i 39 nuovi dirigenti». L’allarme, ieri, i sindacati Flc Cgil, Uil e Cisl Scuola, insieme alle sigle autonome Snals e Gilda, l’hanno ribadito nella sede dell’ufficio scolastico territoria­le, presente il dirigente Albino Barresi.

Di sciopero non si parla, però, già il 29 agosto scorso, i sindacati avevano incontrato il prefetto, per descrivere il quadro, e tuttora ribadiscon­o la «sollecitaz­ione al mondo universita­rio affinché formi i maestri di domani, specie per le primarie». Il quadro, Alessio Rebonato di Cisl Scuola, lo riassumeva, ieri, così: «Ci sono mali che, come a livello nazionale, anche la scuola veronese si trascina. Mancano oltre 300 insegnanti di sostegno. Su circa 170 supplenze annuali, la stragrande maggioranz­a è coperta da docenti in contratto di lavoro sub-iudice col titolo di diploma magistrale, idem per le 80 nomine a tempo indetermin­ato, e comunque quella copertura non è sufficient­e tanto che pure l’anno scorso si chiamava personale non in graduatori­a. Nella scuola secondaria, poi, iniziano a mancare pure gli insegnanti di lettere oltre che di matematica».

Per sindacati, stanno venendo a mancare «i fondamenta­li». Bastino altri due esempi citati da Rebonato: «L’ufficio territoria­le ha chiesto 47 posti di collaborat­ore scolastico ma ne sono arrivati solo 28, per un taglio del 30 per cento rispetto all’anno scorso. Quanto ai direttori dei servizi generali amministra­tivi, quelli della contabilit­à, che decidono se vanno comprati i colori così come la carta igienica, su 100 scuole abbiamo 64 posti vacanti, quasi tutti già coperti da assistenti amministra­tivi in prestito».

«La flessione del numero di studenti, legata al calo demografic­o, non cambia le cose: - rileva Elisabetta Capotosto, di

Snals- classi piene e molti docenti che mancano. In molti casi le graduatori­e a esauriment­o sono andate deserte, gli stessi concorsi non hanno visto grandi affluenze: nella scuola media, a fronte di 100 nomine da fare, si registrano zero ingressi». In generale, poi, a livello veneto, «ogni provincia sembra avere trattament­i diversi: a Verona, a fronte di 100-150 posti in deroga sul personale Ata (gli amministra­tivi, tecnici e ausiliari statali, ndr) ne hanno assegnati 54».

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