Variati a casa Salvini «Voglio porti aperti ma guai all’avanti tutti La priorità? Il lavoro»
Si dichiara «stupito» della nomina a sottosegretario di Stato agli Interni e parla di «scelta di territorio». E di certo la conoscenza della terra veneta non gli manca: tre mandati in consiglio regionale (1995-2008) e altrettanti da sindaco di Vicenza, ma Achille Variati, 66 anni, volto noto del Pd veneto, è stato anche presidente della Provincia berica dell’Upi (Unione province italiane), con ruoli in Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) e candidato dem alle recenti elezioni regionali del maggio scorso, il più votato in Veneto dopo Carlo Calenda. Insomma, una vita nelle istituzioni: «Mi piacerebbe ricevere la delega agli Enti locali per portare la mia esperienza di sindaco».
Variati, lei approda nel ministero che era la «casa» di Matteo Salvini...
«Salvini da ministro ha espresso alcune esigenze vere, come la necessità di corresponsabilità europea sul tema dell’immigrazione, ma le ha affrontate in modo sbagliato, pensando al filo spinato e isolando l’Italia».
Come cambieranno le politiche agli Interni con Lamorgese e lei tra i sottosegretari?
«Conosco Lamorgese fin da quando era prefetto di Venezia. Capisce perfettamente la macchina amministrativa e non è una politica, non cercherà il consenso personale ma soluzioni equilibrate».
Significa ritorno al buonismo in termini di politiche migratorie?
«Sarebbe un gravissimo errore da parte del Governo, niente strategia “Avanti tutti. Quando arriva un vascello con dei disperati serve un’intesa con l’Europa. L’Italia non può ospitare tutti, in passato ha ospitato troppo e male».
I porti rimarranno aperti o chiusi?
«I porti sono per definizione luoghi aperti. Ma vanno governati. Senza colpi di teatro sulla pelle della povera gente».
Uno sguardo al Governo in cui entra a far parte: quali priorità per il Veneto?
«Le priorità dovranno essere il lavoro e lo sviluppo compatibile con l’ambiente. I prossimi anni Venti non siano come quelli del Novecento bensì anni di svolta e cambiamento. Da questo Governo il Veneto si dovrà attendere saggezza, dialogo e toni pacati. A nessuno sfugge l’importanza della macchina produttiva ed economica del nord, ma questa parte di territorio non deve apparire come egoista rispetto al resto d’Italia».
❞Le nostre priorità dovranno essere il lavoro e lo sviluppo compatibile con l’ambiente
❞ A nessuno sfugge il peso del Nord ma questa parte del paese non dovrà dimostrarsi egoista