Baretta: noi faremo l’autonomia
L’esponente del governo a pochi giorni dal vertice Boccia-Zaia. «Basta polemiche, sediamoci a trattare» Il sottosegretario dem all’Economia: la Lega ora accusa, ma la pre-intesa la firmò Gentiloni
«Autonomia, infrastrutture, misure per le imprese. Il governo ha ben chiare aspettative e necessità del Veneto e non ha alcuna intenzione di contrapporsi al Nord. Ci attendiamo, però, che anche la Regione mantenga i rapporti sul piano istituzionale, senza pregiudizi». Così il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta commenta le parole del banchiere Messina, e le liti tra Zaia e Boccia, alla vigilia del vertice sull’autonomia a Palazzo Balbi.
«Non ci deve essere contrapposizione fra questo governo e le regioni del Nord, che sono motore di sviluppo e polo acceleratore della crescita. Non è possibile immaginare che il governo vada contro Lombardia e Veneto dove governa la Lega, secondo me molto bene». Così parlò Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo.
Sottosegretario Pier Paolo Baretta, siete un governo contro il Nord?
«Assolutamente no. Quello di Messina mi pare un invito di buonsenso, purché lo si legga in entrambe le direzioni: il governo non deve contrapporsi a Veneto e Lombardia ma neppure Veneto e Lombardia devono contrapporsi al governo. Almeno non in modo pregiudiziale».
Tornato all’opposizione Salvini sta schierando pesantemente i sindaci e i governatori della Lega contro il nuovo esecutivo. Ai primi ha ordinato di dire no ai migranti, ai secondi di approvare la legge per passare dal proporzionale al maggioritario. In entrambi i casi il Veneto ha prontamente eseguito.
«Distinguerei i rapporti politici da quelli istituzionali. Quanto ai primi, esiste una maggioranza, esiste un’opposizione e ciascuno farà il proprio mestiere come meglio crede. Quanto ai secondi, invece, mi aspetto che siano sempre improntati alla collaborazione e alla risoluzione dei problemi, del Paese come dei territori».
Per avere buoni rapporti con il Veneto forse conviene sminare in fretta il terreno dell’autonomia, non crede?
«Che da parte nostra non ci sia alcun pregiudizio lo dimostra il fatto che la pre-intesa quadro sull’autonomia, l’unico atto ufficiale mai sottoscritto su questo tema, fu firmata negli ultimi mesi del governo Gentiloni. Noi ci comportiamo con Zaia e Fontana esattamente come ci comportiamo con Bonaccini, non guardiamo al colore politico».
Zaia e Fontana, però, non sembrano aver iniziato il dialogo con Boccia come l’avevano finito con Stefani...
«Al di là delle polemiche, io mi preoccupo dei fatti: sediamoci ad un tavolo, trattiamo, troviamo una sintesi tra le diverse opinioni».
Perché un veneto dovrebbe credere ancora nella riforma?
«Perché al governo, adesso, ci siamo noi. Che i veneti siano preoccupati è comprensibile, l’ultimo anno non ha fatto ben sperare e teoricamente c’era il governo amico... ma torno a ricordare il risultato raggiunto dal governo Gentiloni: mi pare fuori luogo attribuire a chi c’è ora le responsabilità dello stallo».
Oggi, a Vicenza, si riuniscono gli industriali. Chiedono un segnale subito sul cuneo fiscale.
«È uno dei principali punti del programma concordato da Pd e M5S, già nella prossima legge di Bilancio ci sarà un segnale importante. L’altra priorità della manovra è il disinnesco dell’Iva, che pure sta a cuore agli imprenditori».
In un’intervista a questo giornale la presidente di Assindustria Venetocentro, Maria Cristina Piovesana, ha indicato anche la crescita demografica come obiettivo da perseguire, attraverso gli aiuti alle famiglie.
«È un tema che ha posto in più occasioni e che io condivido nella maniera più assoluta, perché è alla base della profonda modificazione in atto nel nostro welfare. È però un tema impegnativo che non ha bisogno di spot ma di risposte strutturali rispetto alle quali il Veneto ha molte cose da dire, può fare da apripista».
Rivedrete il Reddito di cittadinanza e «quota 100»?
«Personalmente non metterei mano alle politiche in corso senza avere in mano tutti i dati necessari per valutarle con accuratezza. Sappiamo che nell’applicazione di entrambe le misure ci saranno dei risparmi, segno che il loro utilizzo è stato largamente al di sotto delle aspettative e della propaganda. Intanto capitalizziamo quei risparmi, poi si vedrà se ridisegnarne il perimetro».
L’ultimo punto, quello di sempre, sono le infrastrutture: dalla Tav alle Grandi Navi, ci si attende una svolta che non arriva mai.
«Questo fu un argomento di forte polemica da parte nostra quando stavamo all’opposizione, per cui ora la linea è chiarissima: i dossier vanno sbloccati, è finita l’epoca delle analisi costi-benefici. L’elenco delle opere utili al Veneto oramai è noto a tutti, il governo ha ben chiaro cosa serve a questo territorio».
Anche i ministri del Sud?
«Questa è una polemica ridicola. Ma le pare che se un ministro è pugliese pensa solo alla Puglia, se è veneto solo al Veneto e via di questo passo? Sarebbe il caos e il governo non starebbe in piedi».
Il rapporto con il Veneto Un conto sono le posizioni politiche, un conto i rapporti istituzionali. Il governo non è pregiudizialmente contro la Regione ma lo stesso valga per Palazzo Balbi
Gli industriali Un intervento sul cuneo fiscale ci sarà già nella manovra e stiamo vedendo come disinnescare l’aumento dell’Iva. Per la crescita demografica servono misure strutturali
Reddito e Quota 100 Ci saranno dei risparmi segno che l’utilizzo delle due misure è stato largamente al di sotto delle aspettative e della propaganda. In futuro valuteremo se cambiare