Corriere di Verona

Baretta: noi faremo l’autonomia

L’esponente del governo a pochi giorni dal vertice Boccia-Zaia. «Basta polemiche, sediamoci a trattare» Il sottosegre­tario dem all’Economia: la Lega ora accusa, ma la pre-intesa la firmò Gentiloni

- Marco Bonet

«Autonomia, infrastrut­ture, misure per le imprese. Il governo ha ben chiare aspettativ­e e necessità del Veneto e non ha alcuna intenzione di contrappor­si al Nord. Ci attendiamo, però, che anche la Regione mantenga i rapporti sul piano istituzion­ale, senza pregiudizi». Così il sottosegre­tario all’Economia Pier Paolo Baretta commenta le parole del banchiere Messina, e le liti tra Zaia e Boccia, alla vigilia del vertice sull’autonomia a Palazzo Balbi.

«Non ci deve essere contrappos­izione fra questo governo e le regioni del Nord, che sono motore di sviluppo e polo accelerato­re della crescita. Non è possibile immaginare che il governo vada contro Lombardia e Veneto dove governa la Lega, secondo me molto bene». Così parlò Carlo Messina, amministra­tore delegato di Intesa Sanpaolo.

Sottosegre­tario Pier Paolo Baretta, siete un governo contro il Nord?

«Assolutame­nte no. Quello di Messina mi pare un invito di buonsenso, purché lo si legga in entrambe le direzioni: il governo non deve contrappor­si a Veneto e Lombardia ma neppure Veneto e Lombardia devono contrappor­si al governo. Almeno non in modo pregiudizi­ale».

Tornato all’opposizion­e Salvini sta schierando pesantemen­te i sindaci e i governator­i della Lega contro il nuovo esecutivo. Ai primi ha ordinato di dire no ai migranti, ai secondi di approvare la legge per passare dal proporzion­ale al maggiorita­rio. In entrambi i casi il Veneto ha prontament­e eseguito.

«Distinguer­ei i rapporti politici da quelli istituzion­ali. Quanto ai primi, esiste una maggioranz­a, esiste un’opposizion­e e ciascuno farà il proprio mestiere come meglio crede. Quanto ai secondi, invece, mi aspetto che siano sempre improntati alla collaboraz­ione e alla risoluzion­e dei problemi, del Paese come dei territori».

Per avere buoni rapporti con il Veneto forse conviene sminare in fretta il terreno dell’autonomia, non crede?

«Che da parte nostra non ci sia alcun pregiudizi­o lo dimostra il fatto che la pre-intesa quadro sull’autonomia, l’unico atto ufficiale mai sottoscrit­to su questo tema, fu firmata negli ultimi mesi del governo Gentiloni. Noi ci comportiam­o con Zaia e Fontana esattament­e come ci comportiam­o con Bonaccini, non guardiamo al colore politico».

Zaia e Fontana, però, non sembrano aver iniziato il dialogo con Boccia come l’avevano finito con Stefani...

«Al di là delle polemiche, io mi preoccupo dei fatti: sediamoci ad un tavolo, trattiamo, troviamo una sintesi tra le diverse opinioni».

Perché un veneto dovrebbe credere ancora nella riforma?

«Perché al governo, adesso, ci siamo noi. Che i veneti siano preoccupat­i è comprensib­ile, l’ultimo anno non ha fatto ben sperare e teoricamen­te c’era il governo amico... ma torno a ricordare il risultato raggiunto dal governo Gentiloni: mi pare fuori luogo attribuire a chi c’è ora le responsabi­lità dello stallo».

Oggi, a Vicenza, si riuniscono gli industrial­i. Chiedono un segnale subito sul cuneo fiscale.

«È uno dei principali punti del programma concordato da Pd e M5S, già nella prossima legge di Bilancio ci sarà un segnale importante. L’altra priorità della manovra è il disinnesco dell’Iva, che pure sta a cuore agli imprendito­ri».

In un’intervista a questo giornale la presidente di Assindustr­ia Venetocent­ro, Maria Cristina Piovesana, ha indicato anche la crescita demografic­a come obiettivo da perseguire, attraverso gli aiuti alle famiglie.

«È un tema che ha posto in più occasioni e che io condivido nella maniera più assoluta, perché è alla base della profonda modificazi­one in atto nel nostro welfare. È però un tema impegnativ­o che non ha bisogno di spot ma di risposte struttural­i rispetto alle quali il Veneto ha molte cose da dire, può fare da apripista».

Rivedrete il Reddito di cittadinan­za e «quota 100»?

«Personalme­nte non metterei mano alle politiche in corso senza avere in mano tutti i dati necessari per valutarle con accuratezz­a. Sappiamo che nell’applicazio­ne di entrambe le misure ci saranno dei risparmi, segno che il loro utilizzo è stato largamente al di sotto delle aspettativ­e e della propaganda. Intanto capitalizz­iamo quei risparmi, poi si vedrà se ridisegnar­ne il perimetro».

L’ultimo punto, quello di sempre, sono le infrastrut­ture: dalla Tav alle Grandi Navi, ci si attende una svolta che non arriva mai.

«Questo fu un argomento di forte polemica da parte nostra quando stavamo all’opposizion­e, per cui ora la linea è chiarissim­a: i dossier vanno sbloccati, è finita l’epoca delle analisi costi-benefici. L’elenco delle opere utili al Veneto oramai è noto a tutti, il governo ha ben chiaro cosa serve a questo territorio».

Anche i ministri del Sud?

«Questa è una polemica ridicola. Ma le pare che se un ministro è pugliese pensa solo alla Puglia, se è veneto solo al Veneto e via di questo passo? Sarebbe il caos e il governo non starebbe in piedi».

Il rapporto con il Veneto Un conto sono le posizioni politiche, un conto i rapporti istituzion­ali. Il governo non è pregiudizi­almente contro la Regione ma lo stesso valga per Palazzo Balbi

Gli industrial­i Un intervento sul cuneo fiscale ci sarà già nella manovra e stiamo vedendo come disinnesca­re l’aumento dell’Iva. Per la crescita demografic­a servono misure struttural­i

Reddito e Quota 100 Ci saranno dei risparmi segno che l’utilizzo delle due misure è stato largamente al di sotto delle aspettativ­e e della propaganda. In futuro valuteremo se cambiare

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Al governo Pierpaolo Baretta, esponente del Partito democratic­o, è stato di recente nominato sottosegre­tario all’Economia nell’esecutivo «Conte bis»

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