E oggi a Vicenza il confronto con le imprese
All’assemblea di Confindustria due ministri 5 Stelle e il sottosegretario Variati. Sull’altro fronte il governatore Zaia
Va in scena oggi a Valdagno il primo incontro-confronto fra gli industriali veneti e il governo giallorosso. Il «ring» sarà nientemeno che la fabbrica Marzotto: nel secolare stabilimento di confezioni in lana, per l’assemblea annuale di Confindustria Vicenza, sono attesi stamattina il presidente dell’associazione Luciano Vescovi, il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e quello dei rapporti con il Parlamento Federico D’Incà (entrambi del M5S), il sottosegretario agli Interni Achille Variati (Pd), oltre alla vicepresidente della Camera Mara Carfagna (Forza Italia). Ad aggiungere pepe al tutto, non mancherà anche un faccia a faccia con un esponente di rango di quello che, nel frattempo, è diventato il principale partito d’opposizione: fra gli ospiti dei padroni di casa - il presidente di Gruppo Marzotto Antonio Favrin con il figlio, l’Ad di Marzotto Spa Davide Favrin - ci sarà anche il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia.
L’appuntamento – che ha suscitato molto interesse, con oltre 1500 accreditati – dalle 10.30 in poi vedrà intervenire, in aggiunta agli ospiti già citati, anche il presidente e Ad di Ibm Italia Enrico Cereda, l’Ad di Ipsos Italia Nando Pagnoncelli e Alessandro Masala, youtuber che, con il canale di approfondimento sull’attualità Breaking Italy, raggiunge quotidianamente quasi 600 mila iscritti. E se la grande attesa è per il primo, vero confronto fra nuovo governo e mondo dell’economia nordestina, gli industriali vicentini ribadiscono che al centro dell’assemblea generale ci sarà il quesito sul «come», oggi, si sta costruendo il Paese di domani. Non a caso l’appuntamento porta il titolo «Italia 2039. Chi nasce oggi che Paese troverà tra vent’anni?».
Un tema che «si inserisce in un momento di metamorfosi – sottolinea l’associazione imprenditoriale vicentina sia in Italia, con il recente cambio di governo e la nuova manovra alle porte, che in Europa, tra Brexit e la Commissione europea in fase di composizione; fino al mondo dell’economia, tra dazi Usa-Cina e la Germania in inedita difficoltà».
Il numero uno di Confindustria Vicenza, Luciano Vescovi, insisterà sull’importanza del manifatturiero per l’economia italiana: «Oggi più che mai si sente forte il bisogno di ribadire i valori alla base dello sviluppo del nostro Paese. Un modello che si fonda sul lavoro, l’ingegno e il coraggio». E tuttavia il presente, per Vescovi, rende inevitabili alcune domande: «C’è un futuro per il manifatturiero in Italia? Ci sarà spazio per i nuovi nati, sempre meno e sempre più diretti verso lidi lontani, che entreranno nel mondo degli adulti tra 20 anni? La politica, le imprese, i cittadini stanno investendo in un sistema capace di rispondere ai cambiamenti mondiali? O le zavorre del nostro presente renderanno inevitabile un declino demografico già in atto?».