Corriere di Verona

Donatori di midollo osseo, Verona brilla per generosità

Il caso del piccolo Alex ha lasciato il segno. Compatibil­ità, tempi rapidi

- Davide Orsato

Undici mesi fa, decine di veronesi si sono messi in fila in piazza Bra: c’era da salvare la vita di un neonato. Molti di loro, in seguito, si sono recati in ospedale, dove hanno subito un piccolo prelievo di sangue, abbastanza per essere «tipizzati» e finire nel grande registro internazio­nale dei donatori di midollo osseo e di cellule staminali emopoietic­he. La storia, alla fine, ha avuto un lieto fine: ad aprile, dopo aver lottato per la vita per sei, interminab­ili mesi, Alex ha ricevuto l’atteso trapianto da donatore compatibil­e ed è stato dichiarato fuori pericolo da parte dell’équipe di medici che l’ha seguito. Ma quel gesto di generosità non è rimasto isolato. Anzi, si può dire che l’attenzione alla donazione non solo del midollo, ma anche delle cellule, sia diffusa, a Verona come nel resto del Veneto. Parlano i dati di Adoces, l’associazio­ne dei donatori di cellule staminali: nella regione risultano iscritti al registro Ibmdr, quello che ha «sede fisica» all’ospedale Galliera di Genova (e che raggruppa tutti i potenziali donatori italiani) 64.595 veneti: da soli fanno un settimo del totale nazionale (416mila). In Regione, i veronesi, che vengono conteggiat­i assieme ai donatori rodigini, pesano per quasi un terzo: 20.128. Ma più che la «generosità locale», comunque fondamenta­le, fa sperare l’efficienza. Una persona ogni 76 iscritti diventa, effettivam­ente, donatore: 864 sono quelli che si contano, finora in Veneto (un quinto degli interventi a livello nazionale), 278 nelle province di Verona e Rovigo. Si tratta di un dato molto alto, proprio perché, di norma, è difficile, riuscire ad individuar­e la persona compatibil­e, le possibili «combinazio­ni» sono moltissime. «Ci riusciamo, in media, in due - tre settimane — fa sapere Giorgio Gandini, primario della Medicina trasfusion­ale del Policlinic­o di Borgo Roma — si tratta di tempi molto bassi, possibili grazie anche all’omogeneità della popolazion­e e ai numeri, sempre più importanti, del registro».

Non sempre il match avviene «tra vicini», motivo per cui, da anni, gli enti sanitari nazionali spingono per un’integrazio­ne dei registri a livello mondiale. «In Veneto e, più in generale, nel Nord Italia, di solito non si deve fare molti chilometri — spiega Fabio Benedetti, responsabi­le del Centro trapianti di midollo osseo di Borgo Roma — ma capita spesso che il donatore compatibil­e si trovi in Austria o in Germania. C’è poi il caso dei veneziani: è capitato in diverse occasioni che il donatore arrivasse da Cipro, per secoli sotto la dominazion­e della Serenissim­a: la ricerca che svolgiamo quotidiana­mente racconta anche quelli che sono gli spostament­i delle popolazion­i umane».

Più difficile trovare compatibil­ità così rapidament­e nel centro-sud Italia (e la cosa vale anche per chi vive in Veneto ma è originario del Mezzogiorn­o): per questo i volontari stanno lavorando per ampliare i registri in quelle zone. Capitolo a parte, la popolazion­e immigrata, in particolar­e quella dei Paesi africani. «Ci è capitato — commentano i medici di Borgo Roma — di non riuscire a poter aiutare una giovane suora originaria della repubblica Centrafric­ana: non c’erano donatori». Ecco perché l’Adoces si sta ora concentran­do sugli studenti di seconda generazion­e, con campagne nelle scuole. Quello di Borgo Roma è uno dei centri principali in Italia: nel 2018 ha eseguito 84 trapianti autologhi (sullo stesso paziente) e 60 da donatore, e il trend è in crescita. Per la prima volta, in occasione della campagna di sensibiliz­zazione Match It Now (che si terrà oggi nelle principali piazze italiane) il centro terrà aperto per una settimana (da lunedì 23 settembre a venerdì 27) dalle 8 alle 18 (anziché solo alla mattina) per dare informazio­ni a quanti sono interessat­i alla tipizzazio­ne.

Interventi Quello di Borgo Roma è uno dei centri principali in Italia: 144 trapianti nel 2018

Il piccolo Alex Montresor per il quale l’anno scorso si era mobilitata mezza Italia: una storia con un lieto fine

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy