«Diceva di volermi dare un regalo, mi ha molestata»
Attratta a casa sua con il pretesto di volerle consegnare il regalo di compleanno che diceva di averle comprato per i suoi 13 anni appena compiuti, una volta entrati nell’abitazione l’avrebbe pesantemente molestata. Tanto che ieri mattina, al termine dell’udienza preliminare, quell’insospettabile amico di famiglia è stato rinviato a giudizio su decisione del gup Giuliana Franciosi. Attualmente il veronese imputato, che è difeso dall’avvocato Andrea Sartore, risulta in carcere a Montorio: in aula, al processo che si celebrerà da fine ottobre davanti al Tribunale collegiale presieduto dal giudice Silvia Isidori, risponderà di «atti sessuali compiuti con la vittima minore palpeggiandola e mettendole la lingua in bocca». Stando al capo d’imputazione che gli verrà contestato dall’accusa nel corso del procedimento, il 52enne le avrebbe inoltre toccato le parti intime, con «violenza consistita - secondo la ricostruzione avvalorata dal pm - dall’aver commesso tali atti con mossa improvvisa e inoltre abusando delle condizioni di inferiorità psichiche della parte offesa minorenne, da lui attratta presso la sua abitazione con il pretesto di mostrarle i regali per il suo compleanno». Una volta soli in casa, l’imputato l’avrebbe «fatta sedere sulle sue gambe» prima di sottoporla ai già citati atti sessuali che adesso gli vengono contestati in tribunale. Presunte molestie aggravate dall’età inferiore ai 14 anni della vittima e dal fatto che la madre della ragazzina si fidasse di lui in quanto amico di famiglia e - credeva - persona fidata. Contro il veronese sotto accusa, convergono la querela della parte offesa, il riconoscimento fotografico, l’audizione della minorenne: di qui ieri, inevitabile, il rinvio a giudizio per «l’aparente fondatezza dell’accusa».