Corriere di Verona

Gli assi a canestro

Il modello di Venezia, le ricche ambizioni della Virtus, la solidità di Trento, i ritorni di Fortitudo e Treviso, il rilancio di Reggio Tutte contro la favoritiss­ima Milano

- di Daniele Rea

Se Milano è al top, la squadra da battere è ancora Venezia. Cresce anche Tvb

Poche sono le certezze, quando il sipario sta per alzarsi sul campionato di basket di serie A. Una, però, è scolpita nel marmo e da qui, piaccia o no, tutti dovranno ripartire: lo scudetto è cucito sulle canotte orogranata della Reyer Venezia e lì resterà almeno fino al termine della stagione.

Da qui si riparte, da Venezia capitale. La Dominante che tale è, negli ultimi tempi, anche sui parquet nazionali. Due titoli in tre anni con, lì nel mezzo, una semifinale e una Fiba Europe Cup in bacheca. L’anno passato sul tavolo di roulette della serie A pochi, pochissimi, avrebbero messo un bel gettone pesante sul numero veneziano. Milano, era per tutti il nome dei predestina­ti. E invece è uscita Venezia, e poi Sassari e poi Cremona, nomi su cui scommetter­e sarebbe stato un azzardo a ottobre. Ben pagato sì, ma con la tavola già apparecchi­ata siamo tutti ospiti eccellenti. La Reyer di Walter De Raffaele si rimette in moto con lo scudetto, un palasport rimesso a nuovo (anche nella climatizza­zione) e un gruppo confermato quasi del tutto. Se ne è andato chi temeva di non avere lo spazio desiderato, come il capitano dei due scudi Marquez Haynes. Sono arrivati Jeremy Chappell, Ike Udanoh, Ariel Filloy e Francesco Pellegrino. I veri colpi in entrata sono le conferme che il presidente Federico Casarin è riuscito a strappare: Michael Bramos, Stefano Tonut, Mitchell Watt ma, soprattutt­o, Austin Daye, figlio d’arte che, liberatosi dalla scimmia sulla spalla di pareggiare il padre Darren sul fronte degli scudetti vinti in Italia, ora potrà liberare la classe che gli ha consentito di giocare per molte stagioni in Nba. Ma la Reyer guarda anche all’Europa: l’obiettivo è l’Eurolega e la porta da cui entrarci è la finale di Eurocup, a cui gli orogranata puntano senza nasconders­i.

Venezia punta, Venezia piccolo modello anche, non solo per la gestione virtuosa ma perché qui convivono una squadra maschile in serie A e una femminile sempre nella massima serie. Finora una luce unica, adesso c’è chi ha pensato di mettersi sulla stessa strada. ma il Veneto torna a presentare una grandissim­a seconda piazza nella massima serie.

Dopo il tonfo nelle minors successivo all’addio della famiglia Benetton, in A rientra Treviso. Altra denominazi­one, altri colori, altri sponsor, altro tutto ma non la fame di basket che ha sempre caratteriz­zato il capoluogo trevigiano, per anni capace di agguantare qualsiasi trofeo sul suolo nazionale e metterci vicino anche un paio di Coppe e due finali di Eurolega, entrambe perse. Ma al Palaverde, non ci sono discussion­i, si è visto e si è giocato il miglior basket del vecchio continente. E per molti anni. Non sono più gli anni di Messina, Obradovic, D’Antoni o Blatt in panchina ma c’è un entusiasmo clamoroso, che si riflette su numeri e presenze a palazzo che anche la blasonatis­sima Benetton non riusciva più a fare nelle ultime stagioni. Insomma, Treviso targata De’Longhi al campionato ci arriva da neopromoss­a, con Menetti in panchina e David Logan a guidare le truppe. Gli obiettivi sono quelli giusti, salvarsi senza affanni e provare qualcosina di più una volta raggiunto l’obiettivo. Da sette anni, per altro, il Veneto non aveva due squadre in A, dal 2012, ed erano proprio Treviso e Venezia. Le parti da allora si sono ribaltate, come in un poema del «mondo alla rovescia»: è Treviso la nuova arrivata, la debuttante al ballo dei grandi, ed è Venezia quella che arriva con i galloni dorati da generale, con lo scudetto sulla canotta e con la sicurezza che offre l’abitudine a vincere molto.

Saranno senza dubbio due derby tirati e sentiti, come solo lo possono essere partite tra due città che distano un soffio di vento.

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 ??  ?? Ambizioni In alto la festa della Reyer Venezia per lo scudetto 2019 conquistat­o in finale contro Sassari I titoli
Tra Venezia, Treviso e Verona, in Veneto sono arrivati 29 titoli e coppe dai club di basket
Ambizioni In alto la festa della Reyer Venezia per lo scudetto 2019 conquistat­o in finale contro Sassari I titoli Tra Venezia, Treviso e Verona, in Veneto sono arrivati 29 titoli e coppe dai club di basket
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Potenza A lato una schiacciat­a di Parks di Treviso (Ciamillo)

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