Finco chiama al pressing su Fs: «Stop allo stallo»
Assindustria e il gioco di squadra per il Veneto centrale: «Strategica la linea del mare»
Fare squadra per contare di più. E per poi montare in pressing, tutti assieme, nei confronti delle Ferrovie dello Stato, con l’obiettivo di rafforzare il sistema infrastrutturale non solo padovano, ma anche dell’intera zona centrale della regione. Si può riassumere così l’accorato appello lanciato ieri dal presidente vicario di Assindustria Venetocentro, Massimo Finco, all’intero vertice istituzionale del territorio: dal presidente della Regione, Luca Zaia, a quello della Provincia di Padova, Fabio Bui, passando per il sindaco della città del Santo, Sergio Giordani, e per il presidente della Camera di Commercio (nonché della Fiera), Antonio Santocono.
«La qualità delle nostre imprese, da sola, non basta. Infatti – ha scandito Finco – nel sistema integrato di flussi, sia di persone che di merci, cresciuto a dismisura con la globalizzazione, lo sviluppo infrastrutturale e la logistica sono decisivi per la competitività dei territori e per tenere il passo di competitor molto agguerriti. E proprio in questo senso, chiedo un’interlocuzione urgente con Ferrovie dello Stato su temi decisivi per tutto il Veneto centrale, che rappresenta oltre il 40% del valore aggiunto manifatturiero regionale». Ma quali sono, secondo il leader di Assindustria Venetocentro, gli interventi più urgenti? «Penso, ad esempio, al raddoppio del binario dell’Interporto di Padova e al potenziamento della stessa stazione di Padova. Per non parlare poi – ha sottolineato Finco – dell’Alta Velocità a est di Verona, quella da Vicenza a Padova che, al momento, non risulta progettata né tantomeno finanziata. Sto insomma parlando di opere che, finora, sono state disattese o derubricate a nulla di fatto, per realizzare le quali spero sia possibile riallocare alcune risorse».
E per centrare questi obiettivi, tra cui non va dimenticato «il collegamento ferroviario diretto tra il Porto di Venezia e l’Interporto di Padova», la proposta è appunto quella di «assumere un’iniziativa unitaria e ufficiale di confronto a Roma. Se ci abituiamo a pensare e ad agire come un unico territorio unito, abbandonando particolarismi controproducenti, possiamo recuperare centralità e forza negoziale – ha ammonito Finco – e ce la possiamo giocare con le aree più avanzate d’Europa». (d.d’a.)