Marmomac al via «Rassegna leader, ma va sostenuta»
Domani la rassegna al via in fiera a Verona. Le sfide di export in flessione e concorrenza internazionale
Oltre 1650 espositori da 61 Paesi diversi, contro i 1.616 da 55 Paesi dello scorso anno, su 80 mila metri quadrati di superficie espositiva. Numeri in crescita e vocazione ancora più internazionale per Marmomac, il salone dedicato a marmo e tecnologie collegate che giunge alla 54esima edizione, che ne legittimano il ruolo di rassegna leader mondiale di un settore che in Italia vale 4 miliardi di euro, con l’obiettivo di confermare, se non aumentare, i 68mila visitatori dell’edizione passata, praticamente tutti operatori specializzati. Eppure, vuoi per l’export che inizia ad arrancare dopo una serie di annate positive (-7% a livello nazionale rispetto al 2017), vuoi per la concorrenza sempre più pressante da altre rassegne – da Cina, India, con i turchi della fiera di Izmir che sono arrivati addirittura a tappezzare pure di pubblicità gli autobus di Verona – il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani invita a non dare alcun primato per scontato. «Dobbiamo cambiare passo – avverte – a partire dalla capacità di dare sempre più valore al prodotto». W se quello scaligero rimane il distretto trainante a livello nazionale, che vale un quarto dell’intero export nazionale per la pietra lavorata (pur con un -10,3% rispetto al 2007), «avere a Verona la più grande manifestazione del settore è un privilegio assoluto, che va difeso e sostenuto da tutte le parti in causa, dalle aziende ai media».
Appuntamento quindi in fiera a Verona da domani, mercoledì 25 settembre fino a sabato 28. Per l’inaugurazione è atteso anche un non ancora specificato membro nel neonato governo Conte bis, da cui i vertici della spa di viale del Lavoro si attendono una sostanziale continuità nelle politiche di sostegno al comparto fieristico portate avanti dagli ultimi esecutivi. Un esempio è il piano straordinario del Made in Italy finanziato dal Ministero per lo Sviluppo Economico che, nel caso specifico di Marmomac, permetterà di portare in fiera, con la collaborazione di Ice e Confindustria Marmomacchine, due terzi dei 240 «top buyer» esteri attesi alla rassegna. Tra le novità di quest’anno, anche una nuova app per orientarsi tra i padiglioni, con geolocalizzazione degli espositori padiglioni (sul modello di quella già sperimentata a Vinitaly) e catalogo aggiornato. C’è poi l’adesione alla rete PNA (Pietra Naturale Autentica) con l’obiettivo specifico di far crescere, anche, la domanda interna. Conferme importanti sono quelle del padiglione 1 dedicato al design (con la collaborazione tra studi di architetture e aziende del settore per la realizzazione di creazioni che vengono esposte in fiera) e i corsi per architetti e designer, finalizzati a sensibilizzare i professionisti dell’edilizia all’uso della pietra naturale. Focus della rassegna di quest’anno è l’Africa, con tutte le sue grandi potenzialità per lo più ancora inespresse.
La rassegna 2019 è stata presentata ieri al Caffè Dante, gestito dalla famiglia Tommasi i cui vini, non a caso, saranno serviti ai ristoranti interi della fiera durante Marmomac. Presenti anche i dirigenti della fiera Flavio Innocenzi e Elena Amadini, oltre al presidente Maurizio Danese: «Marmomac è la rassegna leader mondiale per tutti gli operatori del settore – spiega – Anche su questo salone, dunque, saranno diretti gli investimenti previsti dal piano industriale al 2022, che ammonta complessivamente a 105 milioni di euro, volti a potenziarne ulteriormente la vocazione internazionale e a migliorare i servizi per gli espositori e gli operatori». I primi effetti del piano si vedranno già a Marmomac, con l’apertura della nuova porta «E» – ovvero l’ingresso «Re Teodorico» – su viale dell’Industria (l’opera verrà però inaugurata ufficialmente in occasione di ArtVerona). Entro fine mese, poi, dovrebbe essere varato l’aumento di capitale fino a un massimo di 30 milioni di euro che rappresenterà una gamba importante del finanziamento del piano di investimenti.
Numeri record Espositori in crescita a 1650, da 61 Paesi. Attesi 68mila visitatori, tra cui 240 «top buyer»