Corriere di Verona

Il Chievo «green», esperienza da fare

Gol incassati per ingenuità o poca malizia, un «dazio» pagato in termini di punti

- Matteto Sorio

Troppi gol ingenui al passivo. E nel computo dei punti di cui il Chievo è in credito — ne conta 5 dopo quattro turni, ma potevano essere di più — certe sviste difensive pesano parecchio.

Il Chievo che va a Salerno, domani alle 21, ritrovando sulla propria strada Giampiero Ventura, dovrà lavorare non solo sul tallone d’Achille delle chance sottoporta ma anche sugli inciampi senza palla. Un tratto che, fin qui, connota l’approccio alla B dei gialloblù. «Abbiamo preso due gol ingenui su cross», ricordavan­o sabato sera, dopo il pari con il Pisa, i protagonis­ti sul tabellino, Segre e Dickmann. Da loro due, entrambi ventiduenn­i, arrivati nelle ultime fasi di mercato, si può partire per ragionare intorno alla retroguard­ia (e non solo) di Marcolini. Intanto va detto che il Chievo, dietro, per cause di forza maggiore, fin qui non è mai stato uguale per interpreti, il che rallenta la conoscenza reciproca. Alla voce «centrali», l’archivio parla già di quattro tandem: Perugia aveva visto il brutto esordio in B del francese Leverbe, titolare di fianco a Rigione per carenza di alternativ­e e colpevole dei due rigori.

Poi contro l’Empoli, sempre con Rigione al fianco, il debutto di Vaisanen, confermato a Venezia in coppia col rientrante Cesar ma out per affaticame­nto contro il Pisa, motivo per cui è stato il duo Rigione-Cesar a vedersela tre giorni fa contro le punte nerazzurre. Quanto ai terzini, Brivio è l’unico difensore schierato dall’inizio in tutte le gare, a sinistra, mentre a destra dopo i 180’ da adattato di Bertagnoli (mezzala pura) ecco l’innesto di Dickmann, destinato al ruolo fisso nell’undici. Di miscuglio ce n’è stato dunque parecchio. Si aggiunga, poi, che a schermare la difesa c’è una mediana che un po’ di dazio alla gioventù lo paga. Il regista, Esposito, ha diciotto anni: nella seconda parte del torneo 2018-19 la Spal l’ha affidato al Ravenna affinché lo lanciasse in C, l’estate l’ha portato al Mondiale con l’Under 20, adesso parte nell’undici tra i cadetti, rompere il gioco altrui non è nel suo dna e in alcune palle perse in mezzo al campo c’è l’inevitabil­e debito in fatto di malizia. Un discorso simile vale per Segre, in B l’anno scorso a Venezia, classe ’97: anche col Pisa s’è vista qualche pericolosa palla persa sulla mediana e del resto è sbagliando che s’impara.

Il Chievo, in un certo senso, ha inevitabil­mente bisogno di tempo. La sfida, tra la Salernitan­a e il Pordenone atteso domenica, è fare rapido tesoro dell’esperienza.

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Per il Chievo un pareggio interno tutto in rimonta, sabato, contro il Pisa
Serie B Per il Chievo un pareggio interno tutto in rimonta, sabato, contro il Pisa

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