Corriere di Verona

«È sempre bello», Coez in concerto all’Arena

Tutto pronto per domani: un’enorme quinta scintillan­te nasconde il palco come una caramella. Maxi schermo da 200 metri e pedana ruotante. Ma il cantante promette: «A Verona vi regalerò un’atmosfera intima da club»

- Verni

Un’enorme quinta scintillan­te nasconde il palcosceni­co come fosse una caramella da scartare fino ad aprirsi sulle prime note di «Mal di gola», scoprendo così il display video da 200 metri sopra la scena che ruota attorno alla pedana semicircol­are.

Sarà questo l’avvio del live di Coez, domani all’Arena di Verona, con cui il simbolo del nuovo cantautora­to italiano riprenderà la tournée «È sempre bello in tour» (ore 21, info www.esemprebel­lo.com).

«Io arrivo da infiniti concerti in piccoli club, anche davanti a solo cento persone, e questa cosa ha permesso, a me e ai miei musicisti, di farci le ossa – spiega il pop rapper Silvano Albanese, conosciuto da tutti come Coez - la cosa bella sarà portare tutta la nostra esperienza su questi palchi, facendo un’ottima produzione ma in qualche modo legata a quell’atmosfera intima da club. Se su un palco ti diverti, stai bene e c’è affinità questa cosa funziona sia davanti a trenta persone che davanti a trentamila».

In scaletta, per oltre due ore di musica, 27 brani, dalle hit che hanno fatto la storia di Coez («Ali sporche», «Lontana da me», «Yo mamma», «La musica non c’è», «Le Luci della città») ai brani dell’ultimo «È sempre bello», uscito a marzo e anticipato dal singolo omonimo da quattro dischi di platino. Un album diverso, sia per testi che per mood, rispetto anche a quel «Faccio un casino» del 2017, disco di enorme successo (oltre 150mila copie vendute), che ha consegnato lo scettro di pop star al musicista romano classe ’83. «Volevo un disco che trasmettes­se in qualche modo qualcosa di positivo e di diverso dai precedenti – sottolinea Coez - per me arrivare a scrivere pezzi più leggeri, come per esempio “Domenica” è un traguardo. Ci lavoro molto su questo aspetto, perché la ricerca della leggerezza è sempre un po’ una lotta e quando riesco a scrivere qual

cosa di più solare è davvero una conquista». Sul palco dell’Arena, insieme a Coez ci sarà la sua band storia. Il bassista e direttore musicale Daniele «Orange» Dezi, con cui Coez collabora da diversi anni.

Nel 2013, dopo l’uscita di «Non erano fiori», avevano fatto assieme una session di scrittura durante la quale nacquero gli embrioni di diversi pezzi che Coez avrebbe poi finito negli anni successivi. Diversi finirono in «Faccio un casino», come «Le luci della città» e «Ciao».

Alle sequenze ci sarà Giuseppe «Banana» Di Nola, il suo dj storico, che ha anche un canale Youtube chiamato Bananaburg­er dove pubblica alcuni video; alla batteria si siederà Giuseppe «Passerotto» D’Ortona; alla chitarra Alessandro «Gaspare» Lorenzoni (con cui Coez ha inciso l’ep «From the Rooftop» del 2016).

New entry Valerio Smordoni, che per «È sempre bello in tour» è alle tastiere e alla seconda chitarra.«La cosa che mi piace di più in assoluto durante un live è togliermi le cuffie e sentire il pubblico cantare – saluta il cantautore la dimensione live è proprio un’altra dimensione, per questo mi piace: è lontana da internet, lontana dai social, dalle radio, dallo studio: riguarda quello che succede tra te e il pubblico, in quel posto e in quel momento esatto».

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Fenomeno Coez, nuovo idolo della musica italiana, domani sera si esibisce a Verona con la sua band

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