Al Salieri in scena Elio, Battistoni e la chicca «Coker»
Programma annuale ricchissimo: in scena grandi nomi della recitazione, da Paolini e Battiston. Elio, invece, si vuole misurare con Beethoven. In arrivo le compagnie teatrali internazionali. E a dicembre una chicca: «Cocker»
Doppia festa l’11 novembre: se da un lato si celebrerà San Martino, patrono di Legnago, dall’altro, proprio in suo onore e secondo tradizione, prenderà avvio la stagione 2019-2020 del Teatro Salieri: 27 spettacoli tra musica, danza e prosa. «Pensiamo che sia un bel menù, e come raccomandano gli esperti di alimentazione, molto vario, per tutti i gusti e le età e, soprattutto, senza controindicazioni» è la metafora del direttore Federico Pupo.
Durante la prima serata dell’11 novembre, sarà il cantautore Sergio Cammariere il padrone di casa, dando l’avvio alla rassegna «Canzoni d’Italia» che continuerà con Mariella Nava il 31 gennaio e con Alice il 25 marzo. Inizierà alla grande anche la sezione di prosa con un titolo che ha già conquistato pubblico e critica: «Winston vs Churchill» interpretato da Giuseppe Battiston, il 27 novembre. Il 24 gennaio ritorno sul palco legnaghese di Umberto Orsini per «Il Costruttore Solness», mentre il 25 febbraio andrà in scena l’opera goldoniana «La Casa Nova» prodotta dal Teatro Stabile del Veneto.
A chiudere la rassegna il 7 aprile ci penserà Marco Paolini con uno dei suoi esempi di teatro di narrazione, «Filo Filò». Non sono meno interessanti i titoli del teatro brillante, che riuniscono leggerezza, ironia e maestria: il musical «Aladino e la lampada meravigliosa» sarà proposto per due giorni di fila, il 16 e 17 novembre, mentre il 13 dicembre toccherà a Riccardo Rossi con «W le donne!» e il 10 marzo a «La casa di famiglia».
Si volta pagina con la danza, su cui scriveranno la (loro) storia la Recirquel Company Budapest con «My Land» il 14 febbraio, «Bodytraffic – Contemporary dance from Los Angeles» il 18 marzo e «Cenerentola» del Nuovo Balletto di Toscana il 4 aprile.
Ultima, non per importanza ma alla stregua di un gran finale, è la musica, che accompagnerà «Nosferatu redux» il 26 novembre tramite l’Ensemble L’Arsenale, il concerto su «Giuseppe Tartini e il suo tempo» il 10 dicembre, la Sofia Sinfonietta Orchestra il 9 gennaio, «Effetto Mozart II» il 20 febbraio con l’Orchestra di Padova e del Veneto e «Con Elio nella Vienna di Beethoven» (sì, proprio l’Elio divenuto celebre con Le Storie Tese) in prima nazionale il 15 aprile.
Ma il sipario non si chiuderà a fine libretto, perché sono tante le sorprese che il Salieri ha in serbo per i suoi spettatori, tra cui un tributo al graffiante «Cocker» il 22 dicembre, a 50 anni di distanza da Woodstock.