Apre la nuova «via della seta» per la Cina
Il treno merci di DB da Quadrante Europa accorcia i tempi
La bilancia import/ export tra Verona e Cina parla chiaro: nel 2018 l’economia scaligera ha importato per 575 milioni di euro. Ora, in quel contesto, ecco il trenomerci che, saltando la «fermata» Amburgo/Duisburg in Germania, collegherà l’interporto Quadrante Europa con la strategica città cinese di Xi’an.
La bilancia import/ export tra Verona e Cina parla chiaro: nel 2018 l’economia scaligera ha importato per 575 milioni di euro, in cima i macchinari, motori, abbigliamento e altro tessile, ed esportato per meno della metà del valore, cioè 254 milioni, soprattutto macchinari, calcestruzzo, cemento e bevande. Ora, in quel contesto, seppur l’interesse del progetto sconfini ben oltre la dimensione locale, ecco il trenomerci che, saltando la «fermata» Amburgo/Duisburg in Germania, collegherà l’interporto Quadrante Europa con la strategica città cinese di Xi’an abbassando i tempi (e quindi i costi) di una settimana: tra i 17 e i 18 giorni di «viaggio» anziché i 24/25 giorni che s’impiegano oggi.
L’offerta arriva dal gruppo DB Schenker che fa capo a Deutsche Bahn, cioè quelle ferrovie tedesche che, dal 2011, nei collegamenti tra Europa e Cina vedono una grande fonte di business. Il collegamento partirà dal 30 ottobre, avrà cadenza settimanale, in tutto 37 container con portata massima di 23 tonnellate, arrivo a Verona di mercoledì alle 6 di mattina e ripartenza lo stesso giorno alle ore 18: «Il trasporto è molto indicato per merci di alto valore come automobili (il trasporto di auto elettriche a ora non è consentito, ndr), pezzi di ricambio, macchinari e computer», spiegava ieri Mario Sacco, «head of rail logistics» di DB Schenker e ad dell’Hangartner Terminal all’Interporto Quadrante Europa. È lì ch’è stata presentata l’offerta che vede partner DB Schenker Cina-Italia, DB Cargo Eurasia, l’Hangartner Terminal e l’Xi’an Landport in Cina.
Come detto, il focus va oltre perché dall’interporto le merci possono poi raggiungere velocemente tutt’Italia, Francia, Spagna e Svizzera. Non per niente tra gli ospiti, ieri, c’era anche Daniele Ciulli, dg dell’Interporto della Toscana centrale con sede a Prato: «Il nostro interporto è in un’area della Toscana centrale che ha un forte import/export con la Cina — così Ciulli — e a Prato c’è la comunità cinese più grande d’Europa, oltre 25mila persone». A Verona, i residenti cinesi fra città e provincia risultano 4.213 e di questi uno su quattro è titolare o amministratore di un’attività economica, su tutte bar e ristoranti, commercio all’ingrosso e manifattura.
Presente all’Hangartner Terminal, il sindaco Federico Sboarina ha dichiarato: «Parto da una battuta: probabilmente dovrò iniziare a imparare il cinese. A fine marzo c’è stato il gemellaggio tra Verona e Hangzhou, su basi culturali che si rifletteranno sul turismo. Ora questo tassello ulteriore che collega Verona e l’Italia alla Cina per un passaggio storico della Nuova Via della Seta». Che la città di Xi’an, circa 13 milioni di abitanti, ex capitale, sia stata l’inizio e fine dell’antica Via della Seta lo ricordava ieri Helen Tu, consigliere della Fondazione Italia-Cina, pronta ad applaudire il progetto così: «Vogliamo promuovere più prodotti italiani in Cina e vogliamo che l’Italia aiuti la Cina a portare più prodotti in Europa». E lì si torna alla bilancia import/export: da DB Schenker dicono che i clienti sicuri sono già circa cinquanta dall’Italia (tra cui Pirelli) e altrettanti dal Dragone.