Alleanze Agsm, spinta per il polo «regionale»
La risposta dell’advisor attesa il 10 ottobre. Ma ora una mozione chiede l’intervento di Zaia
La «sentenza» arriverà VERONA il 10 ottobre. L’assessore Daniele Polato ha infatti promesso al consiglio comunale che quel giorno la società Roland Berger consegnerà la sua relazione sul futuro di Agsm, relazione al centro della quale ci sono le future alleanze dell’azienda, tema che da mesi arroventa il dibattito politicoeconomico.
La «sentenza» arriverà il 10 ottobre. L’assessore Daniele Polato ha infatti promesso al consiglio comunale che quel giorno la società Roland Berger consegnerà la sua relazione sul futuro di Agsm, relazione al centro della quale ci sono le future alleanze dell’azienda, tema che da mesi arroventa il dibattito politico economico. Ammesso( ma non ancora concesso) che vada in porto la fusione con Aim Vicenza, con chi dovrà dialogare la grande Holding di lungadige Galtarossa, subito dopo? Con i lombardi di A2A? Con gli emiliani di Hera? Con altri? Aspettando i documenti di Roland Berger (che secondo tutte le indiscrezioni emerse finora punterebbero decisamente verso un confronto con A2A, per farne un partner industriale di Verona, a partire dal settore dello smaltimento rifiuti) ecco però piombare sul dibattito un nuovo, documento ufficiale, partorito mercoledì scorso che dal Consiglio regionale del Veneto. Un documento votato questa settimana da tutti i partiti (con l’astensione, ma non il voto contrario, del Pd) che interviene con molta decisione in materia. E non sembra essere per caso che sia il primo firmatario (Andrea Bassi) che altri due dei sottoscrittori (Stefano Casali e Stefano Valdegamberi) siano veronesi. Quel documento chiede infatti che la giunta Zaia lavori per creare una multiutility unica del Triveneto. E nel corso della discussione, è stato esplicitamente dichiarato che è indispensabile fare in modo che le multiutility venete non facciano la fine delle nostre Popolari e delle nostre Casse di Risparmio, i cui organismi dirigenti hanno traslocato in massa verso Milano. La mozione punta anche ad accelerare la fusione tra Agsm e Aim Vicenza, di cui si parla da anni ma che sembra per il momento dibattersi tra nuove difficoltà politiche (soprattutto a Vicenza).
Il testo, votato praticamente senza alcuna opposizione, ricorda «la nascita di multiutility regionali in Lombardia, Emilia, Piemonte e Lazio, ma con l’esclusione del Veneto», e cita l’arrivo di Hera (multiutility dell’Emilia Romagna) a Padova, Trieste e poi a Udine. D’obbligo anche la citazione dell’accordo tra Ascopiave (Treviso) e la stessa Hera. E la mozione ricorda che sono già nate delle multiutility regionali in Lombardia, in Emilia, in Piemonte ed in Lazio. Ma non – sottolinea il documento – nel Veneto. Ragion per cui, il consiglio quasi unanime chiede al Governatore Luca Zaia di «attivarsi affinché nel Triveneto venga creata la multiutility del Nordest che funga da soggetto aggregante per le realtà presenti sul territorio».
Quanto peserà questa mozione sulle prossime mosse del sindaco Federico Sboarina e del presidente di Agsm, Daniele Finocchiaro? Va ricordato che entrambi hanno più volte dichiarato di volersi muovere in tre direzioni: la crescita aziendale, la salvaguardia dei posti di lavoro e il radicamento sul territorio. E c’è chi ricorda come, per un’azienda che si muove sul libero mercato, sia difficile ipotizzare…confini invalicabili, magari sul Mincio, come nelle ottocentesche guerre d’indipendenza. Per ulteriori sviluppi, comunque, toccherà aspettare fino al 10 ottobre, quando Roland Berger emetterà la sua «sentenza».