Corriere di Verona

«Lex & the city» il diritto declinato ai cittadini fa il pienone

Ieri Colombo e Spataro, oggi Violante

- di Angiola Petronio

Un nome alquanto «sbarazzino», per «contenuti seri ma non seriosi», come ha precisato la presidente del tribunale di Verona, Antonella Magaraggia, che ha anche declinato all’evento quel «libertà è partecipaz­ione» di gaberiana memoria. Ha aperto i battenti ieri, con un «battesimo» da 670 studenti ad ascoltare Gherardo Colombo che ha parlato di «noi, legalità e pubblica amministra­zione, quel «Lex & the City», prima edizione della Festa del Diritto. Una «due giorni» della scienza giuridica - oggi e domani-, che questa volta non viene condiviso solo tra gli studiosi ma si apre ai cittadini. Avvocati, commercial­isti, notai, consulenti del lavoro a discutere di «Diritto alla buona amministra­zione», ma anche a spiegarlo e a metterlo in pratica. Così agli incontri in vari luoghi della città che tra gli altri hanno visto come relatori- oltre a Colombo - Armando Spataro, Giulio Napolitano e domani Filippo Patroni Griffi e Luciano Violante, ci sono stati ieri pomeriggio dei «workshop» in cui i notai hanno fatto consulenza sul contratto preliminar­e per l’acquisto della casa, gli avvocati sulle possibili truffe anche in internet, i commercial­isti sulle agevolazio­ni fiscali previste per gli immobili e i consulenti del lavoro su contratti e pianificaz­ione previdenzi­ale.

Incontri-confronti che, ha detto ieri alla presentazi­one della festa il sindaco Sboarina, «alzano l’asticella dell’offerta

culturale della nostra città. Con questa iniziativa abbiamo colmato una lacuna, ma il fatto più positivo è l’idea di offrire un servizio ai cittadini». Con l’auspicio del primo cittadino che non si tratti di «un’edizione una tantum, ma l’inizio di un percorso che faccia crescere questa iniziativa». Ci ha lavorato un anno e mezzo, il comitato promotore presieduto dall’avvocato Lamberto Lambertini, alla prima edizione di «Lex & the City», coinvolgen­do anche l’università.

«Generalmen­te - ha commentato Lambertini - manca il senso della norma giuridica, che non è prevedibil­e. I cittadini non riescono a capire perché sono governati da un diluvio di leggi, difficile da affrontare per noi, figurarsi per loro. E il nostro legislator­e è incapace di ridurlo. Queste giornate

vogliono essere una risposta, per avvicinare studenti e cittadini alla dimensione che il diritto e la scienza giuridica possono essere compresi. Spero che si riesca anche a capire che non servono una serie di “belletti” come i codici etici che raccontano favole meraviglio­se. Queste cose vorremo raccontarl­e alla gente, vorremo che capisse che spesso dietro a propagandi­stiche dichiarazi­oni si nasconde la volontà di eludere la legge. Abbiamo portato a Verona personalit­à straordina­rie e se vinciamo la scommessa di questi due giorni, l’anno prossimo lo rifaremo. Ma con una differenza: parleremo di “diritto al futuro”».

Quello che sempre di più cerca il contatto con il suo fruitore,il cittadino.

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La presentazi­one Da sinistra Magaraggia, Sboarina, Sartor e Lambertini

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