«Popolare Vicenza, Miranda sapeva delle azioni baciate»
appreso che il consigliere Franco Miranda era a conoscenza delle baciate». È toccato a Marco Nichele, 57 anni, ex vicedirettore di Cariprato e poi capo area a Vicenza Nord, tra Bassano e Thiene, deporre ieri al processo per il crac Bpvi. Il suo nome era già uscito perché al centro di episodi tesi sul nodo «baciate». Nichele li ha confermati ieri al Pm Gianni Pipeschi. Come quello a margine della riunione alla tenuta di Ca’ Tron in cui lui ed Enzo Dalle Carbonare, il capoarea poi licenziato per essersi opposto alle «baciate», vennero apostrofati dall’ex direttore generale Samuele Sorato con la frase «Prima o poi ti becco». O la riunione del 2014 sul mini-aumento di capitale, in cui Nichele, contestando i dati sui risultati si sentì dire dal vicedirettore generale Emanuele Giustini: «Se ci fosse Sorato ti avrebbe licenziato». Nichele ha confermato anche le «baciate» gestite o viste transitare per la sua area, da quelle di Carlo Brunetti e Alberta Baggio a quelle della Elan dei Cattelan, e quella rifilata al conte Malinverni. E anche le pressioni per portare a casa il risultato senza tante storie: «In varie riunioni il direttore regionale Claudio Giacon ci disse: ‘Se non raggiungiamo gli obiettivi ci lasciano a casa’. Più andavamo avanti più ci rendevamo conto che uno strumento provvisorio era diventato altro». Ma il nodo che corre sempre sul filo del rasoio in questo processo è se il cda sapesse. Nichele conferma quanto già dichiarato su Miranda negli interrogatori del 2015. Ma anche, a domanda di Enrico Ambrosetti, difensore dell’ex presidente Gianni Zonin, rispetto a quanto andava in cda, che parlando della riqualificazione degli impieghi dell’ex consigliere Roberto Zuccato, «che il mio vicecapoarea mi disse che la situazione non era prospettata com’era».