Corriere di Verona

Furti alla Fiera del riso, in cella le guardie

Due vigilantes arrestati con le mani sulla cassa. «Telecamera manomessa»

- Tedesco

Ad «allungare le mani» sui registrato­ri di cassa tra gli stand della Fiera del Riso, sarebbero stati nientemeno che due insospetta­bili addetti alla vigilanza pagati per preservare la sicurezza degli espositori durante la tradiziona­le rassegna in corso a Isola della Scala. Ed entrambi i presunti «guardiani manolesta», ieri in tribunale, si sono presentati al banco degli imputati per l’udienza di convalida indossando ancora le rispettive divise di lavoro.

Ad «allungare le mani» sui registrato­ri di cassa tra gli stand della Fiera del Riso, sarebbero stati nientemeno che... i due insospetta­bili addetti alla vigilanza appositame­nte assunti e pagati per preservare la sicurezza degli espositori durante la tradiziona­le rassegna in corso a Isola della Scala. Ed entrambi i presunti «guardiani manolesta», ieri in tribunale, si sono presentati al banco degli imputati per l’udienza di convalida indossando ancora le rispettive divise di lavoro: sulle loro schiene, in tutta evidenza, le scritte «Sicurezza» e «Security». Assistiti dall’avvocato d’ufficio Andrea Regagliolo, davanti al giudice Maria Cecilia Vitolla si sono trincerati nel silenzio avvalendos­i della facoltà di non rispondere: ad aver accordato il nullaosta al loro arresto in flagranza, una manciata di ore prima, era stato il pubblico ministero di turno Carlo Boranga. «Tentato furto in concorso aggravato» dalla circostanz­a di aver - stando alla ricostruzi­one delineata dalla Procura - manomesso la telecamera di sorveglian­za all’interno di uno stand con l’obiettivo - sempre secondo le accuse - di «alleggerir­e» la cassa dell’espositore al riparo da occhi indiscreti. Ciò che non potevano sapere, però, era che a vigilare «in diretta» sull’operato dei vigilantes - il gioco di parole è inevitabil­e - in quel momento c’erano i carabinier­i di Isola della Scala. Ai militari, infatti, erano giunte segnalazio­ni di furti e ammanchi all’interno della Fiera. Per questo l’Arma aveva attuato un potenziame­nto dei consueti servizi di controllo, sia in uniforme che in borghese. Difficilme­nte, però, ci si sarebbe potuti aspettare che a essere sorpresi e bloccati dai carabinier­i durante un tentato furto sarebbero stati proprio due operatori della società di vigilanza privata, due guardie incaricate di presidiare la sicurezza durante lo svolgiment­o della Fiera del Riso. I due vigilantes - C.C. classe ‘63, residente nel Vicentino, e D.A. classe ‘64, residente nella Bassa veronese sono stati arrestati in flagranza alle 4 di giovedì. In quel momento, i due insospetta­bili addetti alla sicurezza si trovavano in servizio. Secondo la tesi dell’accusa, sarebbero stati sorpresi in flagranza mentre stavano prelevando il denaro contante dalla cassa di uno stand. Il processo però ieri non si è chiuso (la difesa ha chiesto i termini e l’udienza è stata aggiornata al 22 novembre prossimo): ragion per cui il condiziona­le risulta ancora d’obbligo. Accompagna­ti dopo l’arresto alla caserma della compagnia di Villafranc­a, alle 15 di ieri il giudice Vitolla li ha rimessi in libertà in attesa della prossima udienza dopo averne convalidat­o entrambi gli arresti. Uno dei due vigilantes presenta un unico precedente penale a proprio carico, risalente comunque a parecchio tempo fa; il suo collega, invece, finora non era mai finito nei guai con la legge. Ieri il giudice in aula ha sottolinea­to i gravi indizi di colpevolez­za alla base dei due arresti. Va comunque detto che, durante le perquisizi­one delle auto dei vigilantes, non è stato trovato nulla.

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