Ex Tiberghien, prima concessione all’aumento dell’area commerciale
In consiglio comunale partita la discussione della variante 23. È subito scontro
È stata una battaglia, ed è ben lontana dall’esser finita, con l’urbanistica che si conferma essere il nervo scoperto di ogni tipo di amministrazione, visto che mette in gioco interessi corposissimi. E scontro feroce è stato, ieri sera a Palazzo Barbieri, dove è partita la discussione sulla Variante urbanistica 23. Quel che si comincia a capire riguarda comunque punti importanti: sull’area ex Tiberghien si amplierà l’area dedicata a supermercati e negozi, che da 6mila metri quadri passerà ad 8mila. Nascerà un nuovo grande supermercato sull’area del Consorzio Agrario, in viale del Lavoro. Ma saranno cancellate le trasformazioni edilizie proposte per due ex cave (Cà Brusà e Cà Bernascona).
La seduta si è peraltro impantanata su una battaglia procedurale condotta da Flavio Tosi (con minacce di arrivare a ricorsi al Tar) con lunga sospensione dei lavori per riunire i capigruppo. Al rientro, pizza per tutti (gli stomaci hanno le loro esigenze) e poi di nuovo in aula. Dove l’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala si è limitata ad annunciare quali dei quasi 650 emendamenti considerava accoglibili. Tra questi, quello appunto che porta l’area commerciale dell’ex Tiberghien da 6mila ad 8mila metri quadri. Proprio il futuro dell’area ex Tiberghien (da anni un desolante mucchio di macerie tra Borgo Venezia e San Michele Extra) aveva spaccato la maggioranza ma anche le opposizioni. La giunta Tosi aveva accolto il progetto per la costruzione di un albergo, di nuove abitazioni e di 15.305 metri quadri di negozi e supermercati. La giunta Sboarina aveva invece ridotto a 6mila i metri quadri di commerciale (con l’albergo considerato a parte, in quanto consentito direttamente dalle norme regionali). Nella maggioranza, il capogruppo di Verona Domani, Marco Zandomeneghi, aveva però chiesto che la metratura risalisse a quota 10mila. La Lega aveva chiesto di passare da 6mila ad 8mila. Ma anche il consigliere del Pd, Stefano Vallani, puntava sui 9mila, e Anna Leso, (Forza Italia-Gruppo Misto) si era posta sulla stessa linea. L’assessore Segala aveva eretto un muro in difesa dei 6mila metri quadri. Ma alla fine, ecco il compromesso a quota 8mila. Su cui peraltro si dovrà andare al voto (non certissimo) nella prossima seduta.