Sostenibile, efficiente e rinnovabile entro il 2050 Uno studio dice al Veneto come vincere la sfida
Un Veneto che funzioni completamente a energia rinnovabile e a zero emissioni di anidride carbonica (CO2) entro il 2050. Una sfida possibile, secondo il report di un team di docenti e ricercatori del Centro studi di Economia e Tecnica dell’energia «Levi Cases» dell’università di Padova. Il gruppo ha lavorato su incarico del Pd regionale, indicando strategie e (buone) pratiche da seguire per centrare il risultato, con interventi in edilizia, mobilità, servizi pubblici e produzione energetica. Il piano è stato presentato ieri, a Padova, ospite, tra altri, il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. L’analisi: le case consumano il 30% di tutta l’energia del Veneto e oltre l’80% delle abitazioni sono state costruite dopo il 1945. Dal riscaldamento deriva il 21% della CO2 emessa e il 64% delle polveri sottili. L’obiettivo è ridurre del 35% i consumi energetici degli edifici ed efficientare almeno la metà di quelli costruiti post ‘45 (circa 470.000), con un investimento di 20 miliardi in 30 anni (da recuperare al 65% tramite detraibilità fiscale). I consumi energetici per il trasporto rappresentano il 29,7% del totale e di questi oltre il 90% è costituito da idrocarburi (benzina e diesel); la mobilità è responsabile dell’emissione del 28% della CO2 e del 14% delle polveri sottili. Due azioni: sostituire i motori a combustione con quelli elettrici e diffondere la mobilità condivisa e collettiva. Lo scenario «Veneto 100% sostenibile», infine, prevede il sostanziale raddoppio del fabbisogno elettrico. La risposta verrà dalle fonti rinnovabili, dal fotovoltaico in primis.