Nave «Vespucci», visite guidate all’interno del veliero
«La nave più bella del mondo», come la definì la portaerei statunitense Uss Independence in un fortuito incontro nel 1962 nel Mediterraneo, impreziosirà anche l’edizione 2019 di Barcolana. L’«Amerigo Vespucci» è un veliero della Marina militare varato nel 1931 come nave scuola per l’addestramento degli allievi ufficiali dei ruoli normali dell’Accademia navale. Nei decenni è diventato il simbolo della bellezza della Marina militare Italiana, portabandiera dello stile italiano nel mondo. Il grande veliero a tre alberi, lungo 101 e largo 15,56 metri, sarà ormeggiato al molo Bersaglieri di Trieste da domani a domenica e chiunque potrà partecipare alle visite guidate in questi giorni di ormeggio. avighiamo col vento in poppa tra una strambata e l’altra». Sorride Mitja Gialuz. Giurista, accademico, con la passione per la vela. Dal 2014 è presidente della Società velica di Barcola a Grignano che dal 1969 organizza la Barcolana, l’evento velico più grande al mondo, un universale atto d’amore nei confronti del mare e dell’ambiente che lo circonda.
Presidente, che cos’è diventata la Barcolana?
«La Barcolana, come il Palio di Siena, è l’evento in cui la città si riconosce. Dal punto di vista sportivo, talvolta ci paragonano alla maratona di New York: la Barcolana è la regata più grande al mondo. Più che arrivare primi, qui conta esserci per sfidare se stessi e magari anche battere il proprio vicino di ormeggio».
La Barcolana è nata nel 1969, che cosa ha mantenuto dello spirito di allora?
«Era una piccola regata di circolo. È rimasto lo spirito di una vela popolare, non elitaria che si porta dentro la tradizione dei pescatori istriani che cercavano di andare più veloci per portare in terraferma il pesce fresco prima degli altri. La Barcolana è nata con i gozzi, ma si è evoluta senza perdere il suo Dna».
La città come vive l’evento?