Morto il prof-eroe che perse due figli nel rogo del bus
Non potrà mai vedere fatta giustizia per i due figli Laura e Balazs, rimasti vittime con altre 15 persone - per la maggior parte studenti di scuola superiore dell’infernale schianto del bus ungherese in A4. Si è spento ieri a Budapest Gyorgy Vigh, il «professore- eroe» che a un anno dalla strage venne anche insignito della medaglia al valore civile per essere tornato a bordo del bus in fiamme a salvare le vite ad alcuni ragazzi che viaggiavano con lui e i suoi due figli sul pullman della tragedia. Non riuscì a salvare i suoi Laura e Balazs, questo coraggioso e soprattutto generoso docente di educazione fisica che 24 ore fa se n’è andato senza avere neppure il tempo di assistere alla sentenza di primo grado sui terribili fatti di quella sera. Una morte, quella del docente dal cuore immenso, che getta ulteriore tristezza su una vicenda già di per sé angosciante.Tanto che, per voce del suo referente veronese Alberto Pallotti, l’associazione italiana
Vittime della strada onlus, oltre a esprimere «il massimo cordoglio e la vicinanza alla famiglia Vigh» interviene per definire «Gyorgy, che era rimasto anche lui gravemente ferito nell’incidente, la diciottesima vittima di quell’inferno. Quanti genitori, fratelli, sorelle, nonni, si spengono anche dopo anni dalla tragedia, vittime allo stesso modo di un evento che non ha lasciato loro scampo. Queste vittime non sono
e non saranno mai conteggiate, sfuggiranno alle statistiche e saranno ignorate anche nei tribunali, non ottenendo giustizia. La nostra associazione, già costituita nel processo della strage in A4, non accetterà passivamente tutto questo. Cercheremo di far valere anche le ragioni di Gyorgy e della sua famiglia, per non essere ucciso una seconda volta».