La Cercola, partita riaperta per il megastore
Tar, parzialmente accolto il ricorso dei proprietari dell’area. Sboarina: iter corretto
Il Tar riapre la vicenda del centro commerciale La Cercola, a San Michele Extra, accogliendo una parte del ricorso presentato dai proprietari dell’area. Per il sindaco Sboarina non cambia nulla.
Il Tar riapre la vicenda del centro commerciale La Cercola, a San Michele Extra, accogliendo una parte del ricorso presentato dai proprietari dell’area. Il sindaco Federico Sboarina (da sempre contrario all’insediamento) dice che non cambia nulla. Ma i legali dell’impresa ribattono che le cose non stanno così.
E la polemica torna a divampare. Nel giugno 2017, la società Immobiliaria aveva visto approvare dalla giunta Tosi il progetto per un centro commerciale da 24.450 metri quadrati. In cambio, l’azienda avrebbe realizzato opere di compensazione tra cui il parcheggio scambiatore al capolinea est del filobus. Caduta la giunta Tosi, l’amministrazione Sboarina aveva subito dichiarato la sua assoluta contrarietà al progetto, e l’aveva bloccato. Immobiliaria aveva allora fatto ricorso al Tar che, dopo una lunghissima gestazione, ha pubblicato ieri la sentenza, che respinge 4 delle richieste avanzate, ma accoglie invece la quinta. In pratica, i giudici respingono 4 richieste di Immobiliaria (definendole «non fondate», oppure «inammissibili») ma accolgono la quinta, definita invece «fondata» e spiegano che «la motivazione che supporta il provvedimento appare eccessivamente generica». Per annullare l’insediamento del centro commerciale, insomma, occorre «un chiaro supporto motivazionale». In parole povere: se non volete far costruire quel Centro, dicono i giudici, spiegateci meglio perché.
A Palazzo Barbieri, quando sui computer è comparsa la parola «accolto» è corso un brivido, ma è stata questione di un attimo (anche se, probabilmente, un attimo…interminabile). Dopo di che, letta l’intera sentenza, al posto del brivido c’è stato un sospiro di sollievo. Ed il sindaco ha subito definito «una vittoria di Pirro» quella di chi aveva fatto ricorso .Parlando per metà da sindaco e per metà da avvocato, Sboarina ha infatti spiegato che «la decisione dei giudici respinge tutti gli elementi sostanziali, in fatto e in diritto, che stanno alla base del ricorso, e conferma che il percorso da noi seguito per bloccare il centro commerciale è stato corretto e legittimo».
Per quanto riguarda invece il punto 5, quello che i giudici hanno accolto, Sboarina ha spiegato che «il Tar dice all’amministrazione che, rispetto alla prevalenza del pubblico interesse su quello privato, c’è la necessità di motivare meglio questo passaggio, attraverso un nuovo procedimento. Anzi, - ha aggiunto Sboarina - i giudici stabiliscono “l’obbligo per l’amministrazione” di rinnovare il procedimento».
Cosa che adesso la giunta comunale farà (riscrivendo la delibera e spiegandone meglio i motivi) ma senza fare ricorso al Consiglio di Stato visto che, ha detto il sindaco, questa sentenza «dà ragione al nostro operato e ci chiede solo di illustrarlo in modo più preciso». Tolta la veste di avvocato e re-indossata quella di sindaco, Sboarina ha ribadito che «rimane più che mai ferma la decisione di questa amministrazione di non realizzare alcun centro commerciale nella zona di Verona Est perché esso peggiorerebbe la qualità della vita dei residenti, così come in passato è purtroppo avvenuto a Verona sud».
I legali di Immobiliaria si sono riservati di esprimere nelle prossime ore la loro valutazione della sentenza, comunque diversa da quella del sindaco. Immediata invece la reazione politica di Michele Bertucco che chiede al sindaco di «ricorrere immediatamente al Consiglio di Stato, possibilmente con una preparazione maggiore di quella dimostrata in questo ricorso».
Bertucco ricorda che già «nel marzo 2017 la scheda norma de La Cercola era decaduta, ma a riportarla in vita fu un famigerato emendamento Cinque Stelle alla Variante 22 accolto dall’amministrazione Tosi» e ne deduce che, adesso, «la rimessa in gioco de La Cercola è il risultato di un mix micidiale di impreparazione, furbizia e incapacità nell’ambito del quale Cinque Stelle, Tosi e Sboarina hanno giocato un ruolo contrario agli interessi della nostra città».