Corriere di Verona

Sassi e vandalismi verso l’avvocato del «rivale» A giudizio per stalking

- La.Ted.

Atti persecutor­i contro l’avvocato che assisteva il suo «rivale» nell’ambito di una causa davanti al Tribunale civile di Verona. È l’insolita accusa da cui, in base alla decisione assunta ieri mattina in udienza preliminar­e dal giudice Luciano Gorra, si dovrà difendere il veronese S. L., 58 anni, chiamato a rispondere di stalking. Il caso finisce davanti al giudice monocratic­o Maria Cecilia Vitolla ma, al momento, la vicenda risulta controvers­a. Finora, infatti, dall’accusato non sarebbe giunta alcuna ammissione. In attesa della prima udienza calendariz­zata ieri a metà dicembre, la sola certezza è il capo d’imputazion­e attorno a cui si incardina la vicenda. Difeso dal legale Giovanni Palamara, l’imputato con condotte reiterate avrebbe minacciato e molestato il legale veronese (parte civile con il collega

Francesco Delaini) «verosimilm­ente in ragione del fatto che il medesimo avvocato a partire dal 2016 assisteva legalmente le contropart­i dell’imputato nell’ambito di una causa civile». Ma in cosa sarebbero consistiti i presunti atti persecutor­i attuati - stando all’accusa - dall’imputato? Ad esempio, nell’imbrattame­nto durante la notte con un pennarello dei campanelli pertinenti allo studio legale della parte lesa, così da rendere le targhette illeggibil­i. Non solo: nel capo d’imputazion­e si fa riferiment­o anche «a plurimi lanci di pietre anche di notevoli dimensioni all’interno del giardino dell’abitazione» della parte offesa. Inoltre, l’imputato si sarebbe reso responsabi­le stando alla ricostruzi­one delineata dalla Procura scaligera - dello «sradicamen­to dalla sua sede di un irrigatore facente parte dell’impianto in giardino, posto in prossimità della recinzione dell’abitazione» della vittima e quindi «facilmente raggiungib­ile dal marciapied­i attiguo». Non è ancora finita, visto che il veronese sotto accusa avrebbe anche divelto la cassetta delle lettere della vittima e colpito con un corpo contundent­e una delle vetrate vicine allo studio legale della parte lesa. Vandalismi protratti - per il pm - dal maggio 2017 all’8 agosto 2018. Se ne riparlerà al processo.

Per 15 mesi L’accusa: «Imbrattame­nti e pietre contro casa e studio»

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