Semper, il gigante per fermare il super Ascoli L’estremo difensore domenica atteso dalla prova contro il miglior attacco della serie B
Lui e loro. Lui, Adrian Semper. Loro, i 14 gol dell’Ascoli, attacco più ruspante dopo sette giri di B. Il ventunenne che manda in standby le storiche politiche «senatoriali» del Chievo tra i pali e i ragazzotti di Zanetti, su tutti Da Cruz e Scamacca, mele cadute dall’albero di A, uno in prestito dal Parma, l’altro dal Sassuolo, facce e unghie d’area.
L’incrocio di domenica, al Bentegodi, alla ripresa della rumba cadetta, offre un accostamento che, per il Chievo di Marcolini, può essere spigoloso. Quello tra un portiere che deve ancora allargare le spalle, trasmettendo poi quella confidenza all’intero reparto, e una batteria offensiva che, attingendo a bacini d’altra categoria, di sicurezza sembra bollarne già parecchia. Radar sugli ultimi sedici metri. Partiamo da Semper. Il frutto del vivaio della Dinamo Zagabria, secondo anno di prestito con riscatto fissato a 1.5 milioni, è la scommessa del dt Pellissier e di Marcolini.
Titolare nello scorcio finale dell’ultima A, in estate Semper ha ratificato il sorpasso su Seculin (girato alla Samp) e parte adesso dal 1’ con il 33enne Nardi, giunto dal Parma, a fargli da vice. Il n.1 croato, fin qui, non ha corso molti rischi, merito anche di una retroguardia registrata, che generalmente tiene sebbene caschi in alcune defaillance. In tutto, nel borsino di Semper, un paio di gol evitati e dieci incassati. Di quei dieci, tre gli gravano addosso: l’uscita maldestra da cui nasceva il vantaggio del Pisa nel 2-2 del quarto turno, l’innocuo colpo di testa di Strizzolo calcolato male nell’1-1 col Pordenone della sesta giornata, il secondo palo concesso a Marsura nella remuntada di Livorno prima della sosta. Di questo ragazzo silenzioso, ipertatuato, alto come un giocatore di basket (un metro e 94) e lanciato dalla Dinamo in Champions nel 2016, il codice binario pregi/difetti è già stato decrittato: una certa freddezza, buoni riflessi e posizionamento tra i pali, ancora imbarazzi di troppo nel valutare uscite e palle alte.
Di fatto, Semper deve accelerare la costruzione di sé. Anche perché al netto di Lupatelli nel Chievo versione «Mussi Volanti» (era il 2001) e della finestra su Bardi prima di aggrapparsi a Bizzarri (correva il 2014) il club della Diga viene da vent’anni di vecchi lupi, in porta, ed è abituato agli airbag sicuri: da Marchegiani a Fontana, da Squizzi (attuale preparatore dei portieri) a Sicignano, da Puggioni ad Agazzi, dal già citato Bizzarri all’era-Sorrentino. L’Ascoli, allora. Sul sesto posto, a 12 punti, due più del Chievo, c’è il timbro dell’avantreno. Due ispiratori, l’unica punta che ne beneficia. Quattro sigilli di Da Cruz, due dell’ex clivense Ardemagni, altrettanti del serbo Ninkovic, poi l’acuto di Scamacca. Quest’ultimo, bomber dell’Under 21, dopo quattro gare out è rientrato prima del break, contro il Pescara, nel secondo ko bianconero in fila: al Bentegodi, Scamacca, ci arriva sulla scia dei sorrisi con gli Azzurrini. Tutto lavoro, e grosso sulla carta, per l’Adrian di Zagabria.