Monaco ricorda la vittima di Ludwig
Prima commemorazione in Germania per Corinna Tartarotti, uccisa nel 1984
A trentasei anni fa, risale l’ultimo attentato messo a segno da Ludwig, in una discoteca di Monaco, dove perse la vita fu una giovane cameriera italo-tedesca. Un omicidio che la Germania sembrava aver completamente dimenticato e che solo ora un gruppo femminista ha «riscoperto»: oggi, per la prima volta, la povera Corinna Tartarotti verrà ricordata con una cerimonia pubblica proprio di fronte all’edificio che ospitava la «Sex Diskothek Liverpool».
A trentasei anni fa, risale l’ultimo attentato messo a segno da Ludwig, la sigla dietro la quale si nascondeva la formazione neonazista composta dai serial killer veronesi Marco Furlan e Wolfgang Abel. Volevano fare una mattanza dando fuoco a una discoteca di Monaco, ma alla fine l’unica a perdere la vita fu una giovane cameriera italo-tedesca. Un omicidio che la Germania sembrava aver completamente dimenticato e che solo ora un gruppo femminista ha «riscoperto»: oggi, per la prima volta, la povera Corinna Tartarotti verrà ricordata con una cerimonia pubblica proprio di fronte all’edificio - lungo Schillerstrasse - che 36 anni fa ospitava la «Sex Diskothek Liverpool» e che oggi è conosciuto come il «Broadway cabaret», un locale di spogliarelli.
All’epoca, Abel e Furlan erano due ragazzi poco più che ventenni, rampolli della borghesia veronese decisi a «purificare» la società uccidendo gay, prostitute, tossicodipendenti e preti. Oggi, dopo aver scontato le rispettive condanne, hanno sessant’anni e sono entrambi liberi perché considerati «non più socialmente pericolosi».
Quella notte tra il 7 e l’8 gennaio del 1984 furono a un passo dal compiere una strage: con delle taniche, cosparsero di benzina la discoteca e appiccarono l’incendio. Sette persone rimasero ferite e Corinna Tartarotti morì a causa delle ustioni, dopo giorni di agonia in ospedale.
Ludwig rivendicò l’attentato («Al Liverpool non si scopa più, ferro e fuoco sono la punizione nazista») con un messaggio inviato alla redazione milanese dell’Ansa. Gli investigatori tedeschi provarono il collegamento con i due veronesi grazie a un diario trovato nell’appartamento che Abel aveva a Monaco, al numero 7 della Leonhard Frank Strasse.
«L’attacco è stato in gran parte dimenticato, nulla e nessuno ricorda le vittime a Monaco di Baviera. Vogliamo cambiare le cose», si legge in una nota diffusa da «Antisexist Action Munich», un gruppo di attiviste tedesche che, per ricordare Corinna Tartarotti, ha organizzato il raduno di questa sera a Schillerstrasse.
Abel e Furlan sono ritenuti responsabili della morte di dieci persone, compresi sei clienti di un cinema a luci rosse di Milano e due frati ammazzati a Vicenza, oltre all’omicidio della cameriera italo-tedesca. Per Ludwig, quello di Monaco fu l’ultimo attentato riuscito. Due mesi dopo, il 4 marzo 1984, i due veronesi furono arrestati mentre tentavano di dare fuoco alla discoteca Melamara di Castiglione delle Stiviere, dove era in corso una festa.