Corriere di Verona

Monaco ricorda la vittima di Ludwig

Prima commemoraz­ione in Germania per Corinna Tartarotti, uccisa nel 1984

- Andrea Priante

A trentasei anni fa, risale l’ultimo attentato messo a segno da Ludwig, in una discoteca di Monaco, dove perse la vita fu una giovane cameriera italo-tedesca. Un omicidio che la Germania sembrava aver completame­nte dimenticat­o e che solo ora un gruppo femminista ha «riscoperto»: oggi, per la prima volta, la povera Corinna Tartarotti verrà ricordata con una cerimonia pubblica proprio di fronte all’edificio che ospitava la «Sex Diskothek Liverpool».

A trentasei anni fa, risale l’ultimo attentato messo a segno da Ludwig, la sigla dietro la quale si nascondeva la formazione neonazista composta dai serial killer veronesi Marco Furlan e Wolfgang Abel. Volevano fare una mattanza dando fuoco a una discoteca di Monaco, ma alla fine l’unica a perdere la vita fu una giovane cameriera italo-tedesca. Un omicidio che la Germania sembrava aver completame­nte dimenticat­o e che solo ora un gruppo femminista ha «riscoperto»: oggi, per la prima volta, la povera Corinna Tartarotti verrà ricordata con una cerimonia pubblica proprio di fronte all’edificio - lungo Schillerst­rasse - che 36 anni fa ospitava la «Sex Diskothek Liverpool» e che oggi è conosciuto come il «Broadway cabaret», un locale di spogliarel­li.

All’epoca, Abel e Furlan erano due ragazzi poco più che ventenni, rampolli della borghesia veronese decisi a «purificare» la società uccidendo gay, prostitute, tossicodip­endenti e preti. Oggi, dopo aver scontato le rispettive condanne, hanno sessant’anni e sono entrambi liberi perché considerat­i «non più socialment­e pericolosi».

Quella notte tra il 7 e l’8 gennaio del 1984 furono a un passo dal compiere una strage: con delle taniche, cosparsero di benzina la discoteca e appiccaron­o l’incendio. Sette persone rimasero ferite e Corinna Tartarotti morì a causa delle ustioni, dopo giorni di agonia in ospedale.

Ludwig rivendicò l’attentato («Al Liverpool non si scopa più, ferro e fuoco sono la punizione nazista») con un messaggio inviato alla redazione milanese dell’Ansa. Gli investigat­ori tedeschi provarono il collegamen­to con i due veronesi grazie a un diario trovato nell’appartamen­to che Abel aveva a Monaco, al numero 7 della Leonhard Frank Strasse.

«L’attacco è stato in gran parte dimenticat­o, nulla e nessuno ricorda le vittime a Monaco di Baviera. Vogliamo cambiare le cose», si legge in una nota diffusa da «Antisexist Action Munich», un gruppo di attiviste tedesche che, per ricordare Corinna Tartarotti, ha organizzat­o il raduno di questa sera a Schillerst­rasse.

Abel e Furlan sono ritenuti responsabi­li della morte di dieci persone, compresi sei clienti di un cinema a luci rosse di Milano e due frati ammazzati a Vicenza, oltre all’omicidio della cameriera italo-tedesca. Per Ludwig, quello di Monaco fu l’ultimo attentato riuscito. Due mesi dopo, il 4 marzo 1984, i due veronesi furono arrestati mentre tentavano di dare fuoco alla discoteca Melamara di Castiglion­e delle Stiviere, dove era in corso una festa.

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Serial killer Furlan e Abel
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Veronesi Marco Furlan e Wolfgang Abel

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