Scuola di Medicina, Padova cerca l’intesa con Trento e Verona
L’epica giornata conclusiva, in assenza di un’intesa raggiunta con Padova (quantomeno per il 2020), alla fine s’è trasformata nell’ennesima occasione per affidare alle ventiquattrore successive l’ultimo tentativo di trovare un accordo trilaterale (Trento-Padova-Verona) promosso dalla giunta provinciale. Tant’è che su richiesta di Piazza Dante, il comitato di coordinamento provinciale che doveva riunirsi ieri per approvare l’istituzione di una Scuola di medicina a Trento si riunirà nel primo pomeriggio di oggi.
Un giorno in più, ma nella sostanza non è cambiato nulla. La proposta che sarà discussa è quella in inter-ateneo con Verona. Se verrà approvata dal comitato — ipotesi non scontata — sarà questa l’unica istanza che verrà recapitata a Roma. Se poi, nei prossimi mesi, il progetto si allargherà a Padova lo si definirà meglio.
A sparigliare le carte, ieri, è stato l’assessore Mirko Bisesti che ha chiesto al rettore Paolo Collini più tempo in attesa di trovare un punto di contatto con l’università di Padova a cui, lo scorso ottobre, la Provincia ha chiesto di avviare una sede distaccata del corso di laurea magistrale in Medicina e chirurgia. Una richiesta a cui è seguita la controproposta di Trento in partnership con Verona deliberata formalmente dal senato accademico di Trento e pronta per essere inviata entro la scadenza fissata dal ministero: domani. Fra l’una (il corso distaccato di Padova) e l’altra (l’inter-ateneo Trento-Verona) la Provincia ha come noto esortato la via di mezzo: l’accordo a tre. Intesa che fino all’ultimo s’è cercata ma per il 2020, visti i tempi stretti, non è maturata.
Senza una proposta ordinamentale discussa nelle sedi preposte (senato accademico in testa, ma anche consulta dei direttori per un parere) l’allargamento ad altri partner (tradotto: Padova) non pare imminente. Il che, si evince dai corridoi dell’ateneo di Trento, non significa la chiusura totale a potenziali collaborazioni. Ma non subito, semmai dal 2021.
L’ipotesi di affidare in toto la docenza clinica all’ateneo di Padova non ha infatti convinto Trento che, nello schema auspicato dall’ateneo patavino, non ha intravisto spazio adeguato. Oggi si prospetta così una giornata decisiva. Sempre oggi è in agenda il senato accademico dell’ateneo di Padova. All’ordine del giorno ci sono delle comunicazioni del rettore Rosario Rizzuto a proposito della sede distaccata a Treviso e degli aggiornamenti sulla querelle con Trento. E in mattinata il rettore di Padova Rizzuto e il rettore di Verona Francesco Nocini s’incontreranno a Palazzo Balbi, a Venezia, con il governatore Luca Zaia.
Intanto il Bo si allarga a Treviso, dove raddoppierà la Scuola di Medicina portando l’intero corso universitario al Ca’ Foncello e già da novembre potrebbe partire il primo anno accademico (il via libera del Senato accademico è atteso proprio nella seduta di oggi). L’investimento, supportato dalla Regione, sarà inizialmente di 3 milioni. Si partirà con 50 matricole ma la prospettiva è di aprire in sei anni un campus da almeno cinquecento ragazzi
Tempo scaduto Il ministero attende una risposta da Trento per domani
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