Corriere di Verona

I civilisti bocciano la riforma del processo

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(d.o) Solo 10 giorni in meno su una media di 200. Ecco per gli avvocati veronesi, quanto può pesare la riforma del processo civile secondo il disegno di legge governativ­o. Troppo poco. O, meglio, abbastanza da giustifica­re una bocciatura dell’iniziativa per gli esperti del foro scaligero. È quanto è emerso dalla tavola rotonda dedicata al tema, che si è tenuta nella sala conferenze del Banco Bpm di piazza Nogara. A intervenir­e, diversi esponenti dell’avvocatura scaligera, come Antonio Rosa, presidente della Camera civile, Andrea Pasqualin, membro del consiglio nazionale forense, Sergio Paparo, componente dell’assemblea del consiglio nazionale forense e Pierpaolo Lanni, magistrato. È stato Rosa, in particolar­e, a sottolinea­re come l’esito della riforma non possa impattare più di tanto sulla durata del processo. L’impression­e degli avvocati è che si tratti dell’ennesima iniziativa «a costo zero», senza investimen­ti sul personale e sulle strutture e dunque senza la possibilit­à di migliorame­nti concreti. Del resto, il Tribunale di Verona è uno di quelli che ha visto una maggiore accelerazi­one, «ma esclusivam­ente grazie alle nuove assunzioni», sottolinea­no le toghe. Presente anche Andrea Ostellari, senatore della Lega e presidente della commission­e giustizia di palazzo Madama: «Si può fare qualsiasi ragionamen­to economico ma se non si riforma la giustizia civile, l’Italia non ripartirà mai. Servono coraggio e risorse».

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