Corriere di Verona

A Empoli arriva un Chievo in formato fantasia

- Matteo Sorio

Fortuna che il trequartis­ta è una banconota che abbonda. Nel suo portafogli, Marcolini, ne ha cinque copie. A Empoli stasera perde le migliori, Vignato e Giaccherin­i, botta alla caviglia non riassorbit­a per uno, fastidio muscolare per l’altro (Giak, fin qui, è al 28% d’impiego nell’annata). Gli restano Garritano, Pucciarell­i, il francese Ongenda (prima convocazio­ne per il nuovo acquisto).

La scelta di quell’«1» dietro le punte può pesare. Posto che l’outsider sarebbe Pucciarell­i, potenziale grande ex, Marcolini dice che «Garritano può farci guadagnare qualcosa in dinamismo del pressing» mentre Ongenda «s’è mosso meglio, questa settimana in allenament­o, e comincia a far vedere cose interessan­ti». La verità potrebbe stare nel mezzo, cioè in Garritano. Punte? Al netto di Meggiorini ci sarebbe Ceter, sbloccatos­i contro il Perugia: Djordjevic, in versione apatica contro gli umbri, parte comunque in pole. Tornando a Garritano, l’accenno di Marcolini al pressing ha il suo valore perché, guardando alla partita in generale, il Rosso sostiene di voler «aggredire bene l’Empoli per acuirne le difficoltà».

Difficoltà che sono tante. Non vincono, i toscani, da quasi quattro mesi, 28 settembre scorso. E da quella volta in poi hanno sempre subito almeno un gol. Se con Bucchi è nata bene e finita male, con Muzzi va quasi peggio: otto gare con lui, 6 punti, tutti al Castellani, la pattuglia offensiva quattro volte a secco. La rivoluzion­e del mercato invernale dice tutto: sette nuovi volti, dai probabili titolari di stasera Henderson (ex Hellas), La Mantia, Tutino, Fiamozzi a Ciciretti, Sierralta, Pinna (terzino sinistro che piaceva al Chievo). Secondo Marcolini, «con tutti quei cambi è difficile immaginars­i l’Empoli».

Facile, invece, riassumere il peso che può avere questa trasferta nell’economia clivense, 29 punti in classifica e 6° posto contro i 23 punti e quintultim­o posto degli azzurri, con Muzzi a giocarsi la panchina. «Spero che i ragazzi siano consci di quant’è delicata questa gara e di come la ricerca della famosa continuità, mancataci nella seconda fase del girone d’andata, passi da serate così». Messaggio di Marcolini, che può imprecare per le assenze di Vignato e

Giaccherin­i, festeggiar­e i rientri da squalifica di Dickmann e Vaisanen (in fascia sinistra, o Cotali o Frey) e tornare a incupirsi per l’altro forfait, il secondo di fila di Di Noia, che dall’ultimo match del 2019 a Pescara non s’è più allenato per un’infiammazi­one al ginocchio operato nove mesi orsono.

Quando manca Di Noia, come oggi, di alternativ­e vere non ne esistono, non con quel fisico ed esperienza almeno: Esposito (che Marcolini vede anche da mezzala), Bertagnoli, Pina Nunes, Zuelli (un Primavera di cui si parla gran bene), è a uno di loro che dovrebbe toccare l’interna di sinistra.

A breve, se non altro, il mercato darà una mano e Marcolini potrà avere una carta in più: lo sloveno Domen Crnigoj rimane la prima carta nel mazzo del ds Sergio Pellissier.

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