Crac milionario Autonord srl, ai 4 imputati 11 anni e 6 mesi
Cinque condanne per un totale da scontare che ammonta a 11 anni e sei mesi di reclusione. Si è chiuso così ieri al Tribunale collegiale di Verona (presidente il giudice Sandro Sperandio) il processo di primo grado per il crac milionario della Autonord srl. Nel capo d’imputazione si contestava una bancarotta fraudolenta con distrazione di somme superiori al milione di euro, «usate stando alla ricostruzione accusatoria delineata dal pubblico ministero Marco Zenatelli - per finalità estranee all’attività della società» dichiarata fallita dal Tribunale scaligero con sentenza pronunciata il 6 marzo del 2015. Su richiesta dello stesso pm, ieri la pena più cospicua è stata inflitta dal collegio giudicante all’allora amministratore unico della srl, Roberto Giacopuzzi di Negrar, che dovrà scontare 5 anni e 6 mesi di reclusione. Due anni di carcere con pena sospesa a testa invece per Angelo e Carlotta Giacopuzzi e per Maria Concetta di Bello. Da parte dei magistrati scaligeri inoltre c’è stato il riconoscimento di un danno provvisionale pari a 200 mila euro in favore del «Fallimento Autonord», costituito parte civile in aula con il legale Massimo Leva. Nel settembre 2016 il giudice Marzio Bruno Guidorizzi aveva condannato lo stesso Roberto Giacopuzzi a tre anni di reclusione in primo grado per una truffa da poco meno di mezzo milione di euro che sarebbe stata progettata ai danni di una concessionaria austriaca (nel frattempo fallita). All’inizio del 2012 la società austriaca si era rivolta a un mediatore che a sua volta si sarebbe appoggiato a Giacopuzzi, presunto referente di una concessionaria in grado di procurare due modelli di Ferrari F258 Spider da 230mila ciascuno (i bolidi di Maranello possono essere venduti solo da casa madre o concessionarie ufficiali ). Vetture, secondo l’accusa, «pagate ma mai arrivate».