Dalla Colombia con 382 kg di cocaina: catturati ad Affi
Mega sequestro di droga, la Finanza blocca i due narcotrafficanti in hotel ad Affi: in cassaforte 35 mila euro
Fiumi di cocaina purissima dalla Colombia. Un carico di droga per un valore di almeno 5 milioni di euro che, dal Sudamerica, avrebbe viaggiato «comodamente» su un volo transoceanico: 352 panetti di coca - per un peso equivalente già quantificato in 383 chilogrammi - scoperto posto sotto sequestro dai militari della Guardia di Finanza di Catania. Bloccati in hotel ad Affi i due narcotrafficanti.
Fiumi di cocaina purissima dalla Colombia. Un gigantesco carico di droga per un valore di almeno 5 milioni di euro che, dal Sudamerica, avrebbe viaggiato «comodamente» su un volo transoceanico. Chissà quale sarebbe stata la destinazione finale di quei 352 panetti di coca - per un peso equivalente già quantificato in 383 chilogrammi - scoperto e immediatamente posto sotto sequestro dai militari della Guardia di Finanza di Catania. Forse, a riguardo, potrebbero svelare informazioni utili i due narcotrafficanti catturati nelle scorse ore dalle Fiamme gialle siciliane nel corso di un blitz andato in scena all’interno di un hotel-bad & breakfast ad Affi.
A finire direttamente in cella nel carcere di Montorio con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti sono stati due corrieri sudamericani in possesso di cittadinanza guatemalteca: quando i Baschi Verdi hanno fatto irruzione dentro la stanza dove stavano alloggiando all’hotel-B&b di Affi, non sono stati in grado di pronunciare una sola parola in italiano. Resta da vedere se oggi, quando verranno interrogati alle ore 9 all’interno del penitenziario scaligero per l’udienza di convalida, si chiuderanno nel silenzio o se invece, grazie alla presenza dell’interprete, sceglieranno di parlare e collaborare alle indagini. Stamani i due narcotrafficanti compariranno di fronte al giudice per le indagini preliminari Marzio Bruno Guidorizzi, mentre il legale d’ufficio nominato per difenderli è l’avvocato Sara Montagna. Sulla mega operazione antidroga che ha condotto la coppia di sudamericani dietro le sbarre, vige il massimo riserbo. A dirigere le indagini risulta la Procura di Catania, città nel cui aeroporto sono inizialmente atterrati dalla Colombia i due guatemaltechi e i quasi 4 quintali di cocaina purissima. Da lì, sempre in aereo,la coppia di narcotrafficanti sarebbe giunta al Catullo per poi prendere temporaneamente alloggio nell’albergo di Affi dove li ha fermati la Finanza. Pare che i militari li seguissero già dal loro arrivo in Sicilia e abbiano quindi agito nel Veronese «a colpo sicuro». Sembra inoltre che il carico di cocaina sia rimasto, finendo sotto sigilli, a Catania: di certo, nella cassaforte dell’hotel di Affi dove sono finiti in manette, i due narcotrafficanti avevano avuto cura di nascondere parecchi contanti in diverse valute, soprattutto euro, dollari e pesos messicani. Per la precisione, sommando il denaro trovato nella stanza dove pernottavano e quello da loro riposto nella cassaforte dell’hotel, i militari hanno sequestrato un totale pari a 35 mila euro. Ai due guatemaltechi sono stati posti sotto sigilli anche Iphone, Sim card e orologi. Nei loro confronti il provvedimento di fermo è scattato 48 ore fa, nella giornata di giovedì: a coordinare l’azione dei Finanzieri, è stato il pm Andrea Bonomo della Procura di Catania, che ha agito d’intesa con i colleghi scaligeri.
Ieri a Verona, intanto, dal giudice Giuliana Franciosi è stata inflitta a un magrebino la pena di un anno e 3 mesi perché trovato in possesso nella sua casa a Zevio di taser (il dissuasore elettrico), 249 munizioni, 70 grammi di marijuana e una piastra di cocaina: ben poco, rispetto ai quasi 4 quintali dalla Colombia.