Maxi rissa tra clochard
Porta Vescovo torna ad essere teatro di situazioni di degrado. Una furibonda lite fra cinque clochard si è verificata giovedì, intorno alle 23, in stazione Porta Vescovo. Sul caso indaga ora la polizia ferroviaria di Verona Porta Nuova, intervenuta sul posto insieme agli agenti delle Volanti.
Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, tre cittadini tunisini senza fissa dimora, che stavano mangiando e bevendo nella sala d’aspetto dello scalo, sono stati aggrediti con una bottiglia rotta e un coltello da altri due senzatetto nordafricani. Gli aggressori sono poi fuggiti, probabilmente attraverso il sottopasso detto Buso del gato, che dà su Porto San Pancrazio, facendo perdere le proprie tracce. Ad avper visare la polizia sono stati due ferrovieri.
Sul posto è subito intervenuto anche il personale di Verona Emergenza che ha soccorso i feriti trasportandoli all’ospedale di Borgo Trento: due degli aggrediti sono stati dimessi nella notte e trattenuti in stato di fermo l’identificazione presso gli uffici della polizia ferroviaria, mentre il terzo è stato ricoverato a seguito delle ferite profonde riportate al volto e, infine, operato. Le vittime sono poi state sentite ieri mattina dalla polizia per poter così individuare ed identificare tutti i partecipanti alla rissa. Dai primi accertamenti, a causare l’aggressione sarebbero stati futili motivi e i fumi dell’alcol, ma saranno le indagini degli inquirenti a fare chiarezza sulla violenza. La polfer sta inoltre provvedendo a visionare i filmati delle telecamere di videosorveglianza poste in zona, ché potrebbero aver immortalato i responsabili aiutando a stabilire l’esatta dinamica dei fatti. Come detto, la zona di Porta Vescovo si conferma teatro di situazioni particolarmente delicate dal punto di vista sociale. A fine dicembre, su una panchina dei giardini vicini all’ingresso della stazione, era morto in solitudine Kofi Boateng, un clochard 39enne di origine ghanese. Il suo corpo senza vita era stato notato da un passante.
In quell’occasione, il prefetto Donato Cafagna aveva sottolineato che «non c’è alcun allarme criminalità nella zona, ma una situazione di degrado», chiedendo oltre a interventi di riqualificazione anche interventi sociali per «far afferire il più possibile, con l’aiuto degli uffici preposti, ma anche di quel volontariato che le segue, queste persone alle strutture che le possono accogliere».
Richiesta Il prefetto Cafagna di recente ha sollecitato interventi sociali nella zona