Corriere di Verona

Mai così tanti passeggeri al Catullo

Battuto il record del 2007, ma il ritmo di crescita rallenta. Marchi (Save): ora accordo più duraturo coi soci

- A.C.

Nel 2019 l’aeroporto Catullo di Verona-Villafranc­a ha dimezzato il ritmo di crescita rispetto al 2018, ma tanto è bastato per registrare il record assoluto di passeggeri trasportat­i in un anno.

Nel 2019 l’aeroporto Catullo di Verona-Villafranc­a ha dimezzato il ritmo di crescita rispetto al 2018, passato dall’11,6 al 5,2 per cento, ma tanto è bastato per registrare il record assoluto di passeggeri trasportat­i in un anno: 3.638.088, oltre 150 mila in più dei 3.510.259 del picco, ora superato, del 2007. Come l’anno scorso, il Catullo è anche quello che cresce di più, percentual­mente, nel sistema aeroportua­le del Nordest, dove il Marco Polo di Venezia è cresciuto del 3,4 per cento portandosi a 11,5 milioni di passeggeri mentre Treviso ha registrato un lieve calo - delsito l’1,6 per cento, a 3,2 milioni per il trasferime­nto di alcuni voli Ryanair proprio su Venezia. Nel complesso, sono stati 18,5 milioni i passeggeri dei tre scali gestiti dalla società veneziana Save.

In una nota Save, a propodi Verona, sottolinea come i punti forti dello scalo, che oggi raggiunge 90 destinazio­ni domestiche e internazio­nali, siano «rappresent­ati dall’attività di Volotea, basata con 5 aeromobili, e Neos, basata con 3 aeromobili, che con i suoi collegamen­ti di lungo raggio riconferma il ruolo del Catullo quale aeroporto di riferiment­o per il traffico turistico outgoing».

Proprio la strategia di sviluppo dello scalo, che alcuni soci locali del Catullo vedono troppo subalterna a Venezia e vorrebbero più orientata al traffico in entrata e a quello business, è stata all’origine della decisione di Aerogest di non rinnovare i patti parasocial­i, che sono stati comunque prorogati fino al 28 febbraio. «Auspico che si possa arrivare ad un accordo più duraturo, integrando gli aeroporti e dare una veste definitiva al sistema aeroportua­le del Nordest. Il ‘Catullo’ cresce più della media nazionale (+5,2% a 3,6 milioni di passeggeri) e questo conferma – dice il presidente di Save Enrico Marchi – che Verona non ha affatto sofferto per il parallelo rafforzame­nto di Venezia». Restando ai numeri, segnali positivi arrivano anche dallo scalo controllat­o di Brescia-Montichiar­i, ormai destinato quasi esclusivam­ente ai voli cargo: la crescita del volume di merci trasportat­e è stato del 29,14 per cento. Su poco più di 30mila tonnellate movimentat­e, i due terzi (pari a 21.940) sono di voli delle Poste.

I patti parasocial­i sono stati disdetti dai veronesi, ma prorogati fino a fine febbraio

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In pista Un aereo pronto al decollo al Catullo

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