Corriere di Verona

L’amicizia con Olmi, la società con Moretti e gli incarichi europei

- di Fiorella Girardo

Nato nel 1948 a Venezia, Roberto Cicutto ha sempre nutrito un profondo amore per il cinema e, terminato il Liceo classico al Marco Polo, si è trasferito ben presto a Roma. Da allora non sono mancate le capatine in Laguna (si ricorda ancora la sua festa per i sessant’anni con gli amici di un tempo), ma è la Capitale il teatro del suo percorso profession­ale. È del 1978 la nascita della sua prima società di produzione, Aura Film, con la quale intraprend­e la carriera di produttore e distributo­re che lo porterà a lavorare con i più noti registi italiani e stranieri. Uno su tutti Ermanno Olmi, del quale produce La leggenda del santo bevitore

(Leone d’oro nel 1988). Il rapporto che lega i due reggerà al passare degli anni e li porterà nel 1998 a diventare soci nella casa di produzione Cinemaundi­ci assieme a Luigi Musini.

Insieme hanno prodotto film importanti come quelli di Rivette (Histoire de Marie et Julien), di Ioselliani Jardin en Automne, e dello stesso Olmi Il mestiere delle armi e Cantando dietro i paraventi.

Cicutto, però, non si ferma e -praticamen­te in contempora­nea - fonda nel 1984 anche Mikado Film, storica casa di produzione e distribuzi­one che ha portato in Italia successi come Lezioni di piano di Jane Campion, Lost in translatio­n di Sofia Coppola, Lanterne rosse di Zhang Yimou e Lisbon Story di Wim Wenders. Suo socio in quest’avventura è Luigi Musini, con cui si prodiga per sostenere il cinema italiano: sono loro a distribuir­e i primi lavori di Gabriele Muccino, Marco Ponti, e La finestra di fronte di Ferzan Özpetek, oltre a Centochiod­i ancora di Olmi. Mikado verrà poi ceduta alla De Agostini.

Sempre con l’inseparabi­le Musini, nel ’93 si lancia in un’altra avventura che segnerà la storia del cinema italiano. Assieme ad Angelo Barbagallo, Nanni Moretti e Musini fonda la Sacher Distribuzi­one. Si tratta della società che distribuis­ce parte dei film del Moretti regista (La stanza del figlio, Il Caimano), ma anche dei fratelli Taviani (Cesare deve morire), della cantante Madonna (Sacro e profano) e di Vincenza Marra (Tornando a casa). Uomo dalle tante relazioni, conoscitor­e dei salotti romani, Cicutto ha sempre affiancato alla passione per il cinema indipenden­te la capacità di intrattene­re rapporti con l’apparato pubblico. Dote che gli è valsa la direzione dell’Istituto Luce, poi fuso con Cinecittà, che dirige in qualità di presidente e amministra­tore delegato dal 2009. È stato anche membro del consiglio del Centro Sperimenta­le di Cinematogr­afia, e non sono mancati i riconoscim­enti all’estero: per alcuni anni è nel consiglio di Ace (Atelier du Cinéma Européen) e della EFA (Euyropean Film Academy).

Il Leone Tra i film prodotti da Cicutto c’è La leggenda del Santo

bevitore di Ermanno Olmi

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